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L’ internazionalizzazione è la chiave per promuovere l’ ingegno del Made in Italy

Un ruolo essenziale lo avrà la costruzione di una grande visione industriale orientata non solo al prodotto ma a un “approccio del fare”

L’ internazionalizzazione è la chiave per promuovere l’ ingegno del Made in Italy

Le sfide che il settore dell’ingegneria multidisciplinare si sta trovando ad affrontare non riguardano solo il contesto italiano ma anche quello inter

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Le sfide che il settore dell’ingegneria multidisciplinare si sta trovando ad affrontare non riguardano solo il contesto italiano ma anche quello internazionale. In una situazione di grande cambiamento come quella attuale, l’internazionalizzazione rappresenta una leva di sviluppo, innovazione e sostenibilità che va supportata con ogni mezzo possibile, a cominciare da azioni di sistema che possano privilegiare la valorizzazione di specifiche filiere produttive.

È una chiave strategica per mettere l’“ingegno” al servizio della promozione dei valori e dei talenti che possono far crescere il nostro Paese.

L’internazionalizzazione consente di cogliere nuove opportunità commerciali offerte dal mercato mondiale ed è un percorso evolutivo naturale dell’impresa. Può portare importanti vantaggi, se affrontato correttamente e con i partner giusti. Tra questi, la possibilità di insediarsi in nuovi mercati e stabilire relazioni con nuovi partner e nuovi clienti.

Anche le società di ingegneria stanno aumentando e migliorando le loro prestazioni complessive estere rispetto alla performance del passato e questa tendenza sta continuando anche oggi, in uno scenario macroeconomico nuovo e in continua evoluzione.

La guerra in Ucraina e altri fattori internazionali hanno dimostrato come la diversificazione, anche territoriale, permetta alle aziende di ammortizzare i contraccolpi che si generano dalle crisi mondiali, affrontando alcune forti criticità, ma senza intaccare la stabilità aziendale.

Le aziende decidono di avviare processi di internazionalizzazione diversificando così il rischio aziendale, acquisendo know-how e competenze, accrescendo di conseguenza la cultura dell’internazionalizzazione in azienda.

Qualcuno critica ancora l’internazionalizzazione, poiché viene paragonata a un processo simile alla cosiddetta “fuga di cervelli”; personalmente non condivido questo pensiero, anzi è un modo per riportare valore nelle sedi centrali italiane.

Settori come il chimico, petrolchimico, edilizia, infrastrutture, farmaceutico e oil and gas hanno bisogno di uno sbocco internazionale per intercettare nuove e importanti opportunità di business, soprattutto in paesi maggiormente focalizzati su grandi progetti nei settori dell’ingegneria, infrastrutture, costruzioni ed energie rinnovabili, come possono essere quelli di Nordafrica, Medio Oriente e anche Europa.

Essere presenti con nuove sedi in un territorio porta immediatamente un vantaggio competitivo, in quanto fondamentale in termini di analisi e conoscenza delle peculiarità del mercato di riferimento.

La tutela e la valorizzazione del Made in Italy sono azioni da sviluppare in modo sempre più incisivo, valorizzando le tipicità dell’offerta italiana. Come imprenditori auspichiamo una vera e propria “alleanza” con il governo e con le grandi imprese italiane leader dei settori strategici di interesse nazionale, che facciano da capofila nella creazione di opportunità anche per le aziende più piccole e meno strutturate all’estero.

Un ruolo centrale nelle politiche di attrazione investimenti è svolto da ICE-Agenzia, partner di riferimento nei processi di internazionalizzazione. L’approccio di ICE consente alle aziende di non limitarsi a promuovere solo dei prodotti, ma offre un paradigma innovativo del fare impresa, presentando le filiere italiane, non solo come eccellenze nel panorama internazionale, ma anche come campioni in tema di sostenibilità, transizione ecologica ed energetica.

In conclusione, però, oltre alle azioni, pur efficaci, che le singole agenzie o il governo potranno e dovranno mettere in campo, un ruolo essenziale lo avrà la costruzione di una grande visione industriale orientata a logiche nuove e che veda nel “Made in Italy” non solo un prodotto, ma un vero “approccio del fare”, un “ingegno” che possa essere la chiave del successo all’estero delle nostre imprese e della crescita dell’intero sistema produttivo italiano.

Il Gruppo Seingim, avendo fatto propri i valori costitutivi del Made in Italy, è e sarà parte attiva di questo processo che deve essere esportato e comunicato, facendo rete con le nostre eccellenze, come valore fondante del Sistema Italia.

Fonte: Huffingtonpost.it

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