Fonte: Firstonline.it
La filiera dell’idrogeno vive in Italia una significativa espansione. 90 sono le nuove aziende nate negli ultimi tre anni. Il settore italiano è in grande crescita con ancora molte potenzialità da esprimere grazie a PMI molto tecnologiche e attive sul versante dell’innovazione. È quanto emerge da una ricerca svolta dalla Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo in collaborazione con H2IT, l’Associazione italiana idrogeno e celle a combustibile.
Idrogeno: dal PNRR 3,64 miliardi per sviluppare il comparto
In termini di fatturato, il 2022 si è concluso con segno positivo per il 71% delle imprese, e il 58% ha registrato un aumento del giro d’affari legato all’attività dell’idrogeno. Ciò evidenzia la crescita e le aspettative di ulteriori progressi nel settore nel prossimo futuro. Nonostante la crisi energetica attuale, circa la metà delle aziende (45%) ritiene che il coinvolgimento nel mercato dell’idrogeno non sia pregiudicato, mentre il 35% vede nuove opportunità di business in questa situazione e sta quindi accelerando gli investimenti.
Innovazione e prospettive future
Le aziende dell’idrogeno in Italia affrontano alcune problematiche. La mancanza di un quadro normativo chiaro rappresenta un ostacolo per il 78% delle imprese intervistate. L’incertezza legata a una domanda di mercato ancora indefinita preoccupa il 64% delle aziende, mentre l’ottenimento di autorizzazioni (53%) e le questioni burocratiche (51%) sono fattori che incidono negativamente sull’attività delle imprese. Per superare queste criticità, le imprese richiedono soprattutto la definizione di normative e regolamenti nazionali (58%), l’elaborazione di piani strategici a livello nazionale (55%) e maggiori investimenti per stimolare la domanda (45%) e le infrastrutture (42%).