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Italia: in crisi demografica, siamo il Paese più vecchio d’ Europa

Italia: in crisi demografica, siamo il Paese più vecchio d’ Europa

La fotografia scattata dall’Istat, con il suo rapporto annuale, mostra un’Italia metaforicamente parlando accompagnata da un bastone e i capelli o

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La fotografia scattata dall’Istat, con il suo rapporto annuale, mostra un’Italia metaforicamente parlando accompagnata da un bastone e i capelli ormai completamente bianchi. Siamo il Paese più vecchio d’Europa, e il secondo al mondo. Avanti a noi di qualche metro, infatti, c’è il Giappone, quasi sull’orlo del baratro. Questa la sintesi della crisi demografica in atto, vediamo tutti i dati nell’analisi.

I numeri del Bel Paese

In particolare, secondo quanto rilevato dall’Istat, in Italia ci sono: 1,24 figli per donna, che dà alla luce il primo figlio a 32 anni. Inoltre ci sono 184 anziani ogni 100 giovani, 22mila ultracentenari, il record di sempre dei dati raccolti dall’istituto nazionale di statistica.

La “sfida” col Giappone

Il nostro “concorrente” in questa spirale demografica negativa è il Giappone, Paese più attempato del globo che vanta il 28% di abitanti over 65. L’Italia è a quota 24% e sembra poter sfidare nei prossimi anni il Paese asiatico per conquistare la leadership dell’anzianità.

Gli scenari futuri

L’istituto nazionale di statistica segnala un record sugli ultracentenari, che il primo gennaio 2023 in Italia erano 22mila: numero mai toccato in passato dal nostro Paese. Sono 2mila in più rispetto all’anno scorso, secondo il report, gli italiani che hanno superato il secolo di vita e per oltre l’80% sono donne. Gli scenari futuri prevedono nei prossimi anni un forte aumento dei cosiddetti “grandi anziani”: nel 2041 gli ultraottantenni supereranno i 6 milioni e gli ultranovantenni saranno circa 1,4 milioni.

Insomma, la crisi demografica dell’Italia prosegue, l’Istat suggerisce anche un assunto da seguire per migliorare la situazione. Per tenere in piedi il Paese bisogna tutelare il benessere dei giovani e delle donne. Bisogna proseguire sulla strada del welfare, incentivando la natalità. Solo così si potrà spingere la crescita dell’Italia anche in un’ottica di lungo periodo.

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