Dopo il via libera al decreto che estende “gli sconti” sui carburanti fino all’8 luglio, arriva anche l’ok del consiglio dei ministri al pro
Dopo il via libera al decreto che estende “gli sconti” sui carburanti fino all’8 luglio, arriva anche l’ok del consiglio dei ministri al provvedimento contenente nuovi aiuti per famiglie e imprese per fronteggiare gli effetti della guerra in Ucraina la cui dotazione è pari a 14 miliardi. Il testo è stato approvato senza il voto del Movimento 5 Stelle i cui ministri, non hanno partecipato alla votazione in dissenso sulle norme per i rifiuti di Roma che danno poteri speciali al commissario per il Giubileo, con la possibilità della realizzazione del termovalorizzatore.
Ecco alcune delle principali misure approvate dal consiglio dei ministri.
Draghi: “14 miliardi di aiuti a imprese e famiglie”
Parlando dell’attuale andamento economico, il Premier ha inoltre aggiunto: “Non è una recessione, ma un rallentamento. Già oggi ci sono dei dati che mostrano come a marzo ci siano stati 800 mila occupati in più rispetto a un anno fa. Sono dati positivi. Ci sono segnali di ripresa dell’occupazione a tempo indeterminato”.
Draghi: 200 euro a lavoratori e pensionati
“Il Governo ha stanziato oltre sei miliardi, diretti principalmente a finanziare il sostegno ai redditi con un bonus di 200 euro, con l’aumento del prelievo straordinario sulle aziende importatrici e produttrici di energia che hanno realizzato extra-profitti grazie ai prezzi energetici”, ha spiegato il ministro dell’Economia Daniele Franco, che ha aggiunto: “Abbiamo esteso anche al 31 dicembre la garanzia sui prestiti bancari alle Pmi e alle imprese maggiori attraverso Sace”.
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Fondi a imprese danneggiate dalla guerra
Il Governo ha stanziato 200 milioni di euro per il 2022 allo scopo di sostenere le imprese danneggiate dalla guerra in Ucraina. Le risorse arriveranno attraverso un fondo istituito presso il ministero dello sviluppo economico che punta a fare fronte, mediante erogazione di contributi a fondi perduto, alle ripercussioni economiche negative per le imprese nazionali derivanti dalla crisi internazionale in Ucraina, che si sono tradotte in perdite di fatturato a causa dalla contrazione della domanda, dall’interruzione di contratti e progetti esistenti e dalla crisi nelle catene di approvvigionamento.
Prezzari appalti
Le Regioni avranno tempo fino al 31 luglio 2022 per effettuare un aggiornamento infrannuale dei prezzari volto a fronteggiare gli aumenti dei prezzi di materie prime e energia in relazione agli appalti pubblici di lavori. I nuovi prezzari cesseranno di avere validità entro il 31 dicembre e potranno essere transitoriamente utilizzati fino al 31 marzo 2023 per i progetti a base di gara la cui approvazione sia intervenuta entro tale data.
600 milioni per le grandi città
Tra le varie misure figura l’istituzione di un fondo da 600 milioni di euro a sostegno degli obiettivi del Pnrr per le grandi città. Il fondo, nello stato di previsione del Ministero dell’Interno, ha una dotazione di 100 milioni per il 2022, 200 per il 2023, altrettanti per il 2024 e 100 milioni per il 2025, destinati a Comuni con oltre 800.000 abitanti.
Fonte: Firstonline.it