HomeEuropean Banking News

Il futuro italiano dei vettori europei

Siglati a Roma tra il governo italiano, l’Agenzia spaziale europea e Avio i primi due contratti nell’ambito delle iniziative per l’industria spaziale del piano europeo Next Generation Eu. L’obiettivo degli accordi è di fare leva sulle competenze sviluppate in Italia grazie ai programmi Vega, Vega C e Vega E per lo sviluppo di tecnologie e sistemi di lancio di nuova generazione

Il futuro italiano dei vettori europei

Fare leva sulle competenze spaziali italiane per sviluppare i sistemi di lancio del futuro, un’occasione anche per rilanciare la competitività del set

Parte Meteosat, il nuovo satellite europeo che produrrà le previsioni in tempo reale
Quanto sappiamo sulla Luna?
Il made in Italy punti allo spazio

Fare leva sulle competenze spaziali italiane per sviluppare i sistemi di lancio del futuro, un’occasione anche per rilanciare la competitività del settore europeo dei vettori. Questa è stata la ratio alla base dei primi due contratti nell’ambito delle iniziative per l’industria spaziale del Next Gen Eu stretti tra il governo italiano e Avio. L’amministratore delegato della società di Colleferro, Giulio Ranzo, e il ministro dell’Innovazione tecnologica con delega allo spazio, Vittorio Colao, e il direttore del settore Lanciatori dell’Agenzia spaziale europea (Esa), Daniel Neuenschwander, hanno infatti siglato gli accordi per lo sviluppo di tecnologie di propulsione di nuova generazione e sistemi di lancio per i decenni a venire sulla base dell’esperienza maturata con i programmi Vega, Vega C e Vega E. “Con questi importanti contratti – ha commentato Ranzo – Avio sarà in grado di espandere le sue capacità con lanciatori di nuova generazione a propulsione liquida, preparando il terreno per una maggiore competitività nel prossimo decennio”.

Gli investimenti del governo italiano

I due contratti si inseriscono nel programma di investimenti voluto dal governo di circa 340 milioni di euro, volti a potenziare le capacità tecnologiche dell’industria italiana per l’accesso allo spazio. Grazie a questi investimenti, secondo l’ad della società di Colleferro, “l’Italia avrà capacità piene per rispondere a ogni domanda per lanci spaziali e trasporto nello spazio”. Per Neuenschwander, soprattutto, il Vega rappresenta “un asset strategico che contribuisce alla libertà d’azione per l’Europa nello spazio” e con la firma di questi contratti “sarà offerta nel futuro al mercato la prossima generazione di servizi di lancio versatili, competitivi, e sempre più attenti all’ambiente”. Nel progetto l’Esa riveste il ruolo di Autorità contrattuale, mentre la supervisione del programma spetterà alla Presidenza del consiglio, all’Agenzia spaziale italiana (Asi) e al ministro dell’Innovazione tecnologica e la transizione digitale.

L’obiettivo dei contratti

L’obiettivo dei due progetti è di preparare il terreno per i futuri sistemi di trasporto spaziale oltre Vega E, basati su propulsione liquida a minore impatto ambientale (e potenzialmente riutilizzabili). Il primo dei due progetti, finanziato con 217,5 milioni di euro, sarà dedicato allo sviluppo di nuove tecnologie con dimostrazione in volo entro 2026 e progetti per un lanciatore per carichi leggeri a due stadi con propulsione a propellente liquido con motori a ridotto impatto ambientale a ossigeno liquido e metano. Il secondo, finanziato con 120 milioni di euro, è dedicato allo sviluppo di un nuovo motore a ossigeno liquido e metano a ridotto impatto ambientale e alta spinta. Il primo test di qualifica a terra del nuovo sistema è previsto entro il 2026. Per entrambi i programmi di sviluppo, Avio farà affidamento all’esperienza sulla propulsione criogenica a ossigeno e metano liquidi iniziata anni fa in cooperazione con l’Asi e che ha recentemente portato al primo test di successo a terra di questo tipo di motore. Gli ordini iniziali, che coprono i prossimi mesi di lavoro, sono stati firmati per un valore totale di undici milioni di euro.

Un ecosistema industriale

I programmi saranno guidati da Avio come appaltatore principale e saranno supportati da una catena di fornitura industriale, da centri di ricerca e da università italiane. Il gruppo di Colleferro ha dichiarato, infatti, la sua intenzione di coinvolgere start-up innovative e piccole e medie imprese per accelerare il ciclo di sviluppo. In parallelo, la società ha avviato un ambizioso piano di assunzioni, teso a potenziare il bacino di personale nei settori ingegneria e operazioni con risorse altamente qualificate. Ciò ha portato a oltre 150 nuove assunzioni che hanno fatto arrivare il totale delle persone impiegate dall’azienda a oltre il migliaio.

Fonte: Formiche.net

Commenti