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Logistica: centrale per il futuro del Paese

Logistica: centrale per il futuro del Paese

Fonte: Portnews.it “E’ importante che il mondo della logistica comprenda l’importanza strategica del cambiamento globale che sta impattando sia sul

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Fonte: Portnews.it

“E’ importante che il mondo della logistica comprenda l’importanza strategica del cambiamento globale che sta impattando sia sulle supply chain che sulle dinamiche di trasporto. La centralità del nostro Paese non è un fatto acquisito ma potenziale. Dobbiamo avere la capacità di riuscire a ristrutturare il sistema infrastrutturale, rendendo più efficienti le vie di trasporto nazionali”. Lo ha affermato il vice ministro alle infrastrutture, Edoardo Rixi, intervenendo a Milano al Convegno promosso da Fedespedi Giovani e focalizzato sulla sostenibilità ambientale.

“Di qui al 2026, ma fino al 2032, avremo una mole incredibile di cantierizzazioni che andranno a creare grossissime tensioni su tutta la catena logistica nazionale” afferma. Quello dell’efficientamento della supply chain è un tema centrale per Rixi, un tema “che va affrontato con gli operatori”, secondo un principio di osmosi tra pubblico-privato che mai come oggi deve guidare l’operato dello Stato e della Pubblica Amministrazione.

“Siamo al centro del Mediterraneo ma non è merito nostro. Dobbiamo approfittare di questa centralità, attraverso una ulteriore spinta alla digitalizzazione e attraverso il cambiamento di alcune regole, anche comportamentali, relative alla gestione dei processi logistici” afferma ancora Rixi, citando quali esempi concreti la necessità di prevedere il macchinista unico nei treni merci (“una misura che da sola potrebbe aumentare la capacità logistica del paese e in particolare quella dei valichi ferroviari di circa il 15%”), o quella di tenere aperti i varchi portuali per più ore, grazie all’apertura anche notturna dei magazzini delle imprese.

Insomma, la capacità logistica del Paese dovrà necessariamente aumentare nel prossimo periodo, perché “se il PIL dovesse tornare a crescere anche in modo significativo, con la capacità attuale non saremmo in grado di far fronte ad un aumento dei volumi di traffico”. Il rischio sarebbe quello di favorire la delocalizzazione delle imprese, con un enorme danno per il Paese.

Rixi ha ricordato come il Governo abbia annunciato ieri l’arrivo di oltre undici milioni di euro per finanziare una parte degli interporti italiani e come sia atteso per fine anno il disegno di legge contenente la delega al Governo sulla riforma del sistema portuale e logistico nazionale.

L’obiettivo dichiarato del vice ministro è quello di riuscire a creare un coordinamento ancora più forte a livello centrale “perché dobbiamo avere un’extra capacita che permetta al nostro sistema logistico non soltanto di rifornire l’industria nazionale ma anche di recuperare all’estero quote di mercato importanti”.

La necessità, per Rixi, è quella di diversificare le fonti di approvvigionamento di materie prime e semi-lavorati, andando a presidiare aree commerciali strategiche attraverso le quali tenere aperte le catene logistiche nazionali anche di fronte a episodi di crisi geopolitica, sempre più ricorrenti oggi giorno. C’è molta più India e Turchia e molta meno Cina nell’agenda politica del vice ministro alle infrastrutture: “A Nuova Dehli chiuderemo un importante accordo sulla via del cotone e abbiamo aperto dei canali con Ankara, attraverso i quali garantirci la penetrazione dell’area commerciale del Golfo Persico nel caso in cui si presentassero nuovi problemi sul Canale di Suez”. Anche gli Stati Uniti e la Gran Bretagna rimangono centrali nella visione di sistema di Rixi.

“Su tutti questi temi andrà sviluppata un’idea condivisa di medio, lungo periodo” dice.  “Ci troviamo oggi nella condizione di poter rendere centrale l’Italia” conclude, prendendo a riferimento la scelta di Amazon di aprire un centro di approvvigionamento ad Alessandria, con la creazione di 400 posti di lavoro a tempo indeterminato entro 3 anni. “Il fatto che Amazon abbia deciso di fare questo investimento ad Alessandria e non in Francia ci fa ben sperare per il futuro: sta a noi sfruttare questa occasione”.

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