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Fincantieri festeggia il nuovo ad Folgiero. Akros: l’uomo giusto per un aumento di capitale

L'inatteso cambio di vertice alla guida del gruppo navale, controllato da Cdp, che ieri ha visto annunciare l'uscita di Giuseppe Bono dopo 20 anni, fa correre il titolo. Gli analisti di Banca Akros e Intesa Sanpaolo, andando a guardare il debito e la leva del gruppo, ritengono che sia tempo di ristrutturare il bilancio

Fincantieri festeggia il nuovo ad Folgiero. Akros: l’uomo giusto per un aumento di capitale

L'inatteso cambio al vertice di Fincantieri, che ha visto ieri andarsene a sorpresa il ventennale ceo, Giuseppe Bono, è stato ben accolto dal mercato.

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L’inatteso cambio al vertice di Fincantieri, che ha visto ieri andarsene a sorpresa il ventennale ceo, Giuseppe Bono, è stato ben accolto dal mercato. Il titolo sale, infatti, di quasi il 3% a 0,63 euro per 1,06 miliardi di valore, mentre il Ftse Mib cede lo 0,2%. Gli analisti, nel frattempo, si stanno ponendo alcune domande dopo che Cdp ha scelto la figura di Pierroberto Folgiero, attuale ceo di Maire Tecnimont, come candidato alla carica di nuovo amministratore delegato. Per esempio, qual è il motivo profondo della sua nomina.

La Cassa ha indicato nel frattempo per la presidenza il generale Claudio Graziano in sostituzione di Giampiero Massolo. Giorgio Mulè, sottosegretario di Stato alla Difesa, ha affermato che il rimpasto potrebbe favorire un rapporto di lavoro più stretto tra il gruppo e Leonardo, entrambe impegnati nella Difesa (“Prevedo che il rapporto politico-industriale ora si rafforzi e si forgiano legami più stretti con Leonardo”, ha detto).

Tutte e due le nomine saranno decise dall’assemblea degli azionisti di  Fincantieri il 16 maggio. Cdp è l’azionista di riferimento con una quota del 71,3%. Folgiero, per ora amministratore delegato del gruppo di ingegneria italiano Maire Tecnimont, sostituirà Giuseppe Bono, che ha preso il timone di Fincantieri 20 anni fa. La notizia è stata una sorpresa, si pensava che la Cassa avrebbe cercato un minimo di continuità, con Bono presidente e uno degli attuali top manager del gruppo nuovo ceo.

Fincantieri ha tenuto colloqui con la tedesca Thyssen-Krupp per l’eventuale acquisto del business Marine Systems in un deal da 1 miliardo. Negli ultimi anni, poi, “il ceo Bono ha ripetutamente escluso che  Fincantieri avesse bisogno di un aumento di capitale a meno che non effettuasse grandi operazioni di fusione e acquisizione”. A lungo termine, la nomina di una guida nuova “può significare che la strategia di cambierà”.

A breve, Banca Akros non esclude che il prossimo ad Folgiero effettui “un’approfondita revisione dell’attività con possibili risvolti in termini di svalutazioni e, nel peggiore dei casi, di un aumento di capitale come fece quando 8 anni fa prese la guida di Maire Tecnimont”. Sulle voci, invece, di una possibile fusione con Leonardo, gli analisti ritengono che mettere insieme  Fincantieri (il 75% del business proviene dalle navi da crociera) con una compagnia militare quasi pura come Leonardo, “non abbia molto senso: il gruppo che nascerebbe sarebbe un conglomerato che scambierebbe con uno sconto ancora maggiore rispetto ai concorrenti”. Gli analisti confermano oggi il rating neutral e il prezzo obiettivo a 0,8 euro, mantenendo una posizione cauta sul titolo.

Sulla stessa linea gli analisti dell’ufficio studi di Intesa Sanpaolo (rating hold, prezzo obiettivo a 0,6 euro) che parlano di una “chiara discontinuità rispetto al passato”. Considerando il debito netto attuale del gruppo pari a 1 miliardo di euro e il rapporto debito/ebitda di 2 volte, gli specialisti ritengono che il nuovo board “avrà l’occasione di ristrutturare il bilancio”.

Fonte: Milano Finanza

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