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Tutto pronto per il rally di Natale?

Tutto pronto per il rally di Natale?

Il rally di azioni e valute prosegue questo giovedì, con il dollaro USA in calo. Tutti gli eventi economici importanti della settimana sono ormai alle

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Il rally di azioni e valute prosegue questo giovedì, con il dollaro USA in calo. Tutti gli eventi economici importanti della settimana sono ormai alle spalle e si prepara il rally di Babbo Natale. Alcuni potrebbero dire che il rally, che solitamente dura dagli ultimi cinque giorni di dicembre fino ai primi due di gennaio, è iniziato prima quest’anno. Ma escludendo altre notizie negative sul COVID-19, il mood dovrebbe proseguire fino alla fine dell’anno. Molti dei nostri lettori potrebbero essere confusi dalla price action del forex delle ultime 48 ore, in quanto il dollaro USA si è indebolito dopo che la Federal Reserve ha previsto tre aumenti dei tassi il prossimo anno e l’EUR si è rafforzato dopo che la Banca Centrale Europea ha dichiarato che un aumento dei tassi nel 2022 è decisamente improbabile. I dati USA sono stati misti, con l’indice della Fed di Philadelphia in calo a 15,4 da 39 e le richieste di sussidio in salita a 206.000 da 200.000. I dati sui nuovi cantieri e le concessioni edilizie rimangono forti.

Tuttavia, si tratta del classico caso di “compra sulla voce, vendi sulla notizia” (buy the rumor, sell the news). La Fed ha confermato ciò che il mercato si aspettava e, viste le chiare anticipazioni del Presidente Jerome Powell, la brusca correzione dell’azionario è stata evitata. Lo stesso discorso vale per la BCE. Ha alzato le previsioni di inflazione ed ha abbassato le previsioni sul PIL del 2022. Crede ancora che l’inflazione sia un “periodo transitorio” durante il quale i prezzi saranno al di sopra del target. Dunque, secondo la Presidente della BCE Christine Lagarde, è “molto improbabile che alzeremo i tassi nel 2022”. Questo andamento cauto solitamente dovrebbe essere ribassista per l’euro, specialmente contro una Fed rialzista. Ma in assenza di sorprese, lo short covering di fine anno ha portato il cambio {1|EUR/USD}} al massimo del range di trading delle ultime due settimane. Siamo ancora ribassisti sull’euro, ma crediamo che possa essere meglio attendere e vendere vicino a 1,1500. Gli ultimi report PMI della zona euro hanno confermato un’attività più debole nell’area in quanto l’attività manifatturiera e dei servizi si è indebolita a dicembre. Il report dell’Istituto IFO tedesco verrà rilasciato domani ed abbiamo tutti i motivi per credere che la fiducia dei consumatori si sia indebolita in questa conclusione dell’anno.

Anche la sterlina è salita dopo che la Bank of England ha sorpreso i mercati con il primo aumento dei tassi degli ultimi tre anni. Con le ultime restrizioni sul COVID-19 e l’aumento dei casi della variante Omicron, nessuno si aspettava un aumento dei tassi. L’inflazione ha toccato un massimo di 10 anni e la banca centrale ha ritenuto di non poter semplicemente aspettare ed ha alzato il tasso base dallo 0,1% allo 0,25%, una mossa piccola ma significativa. Il ciclo di inasprimento è iniziato, ed il mercato si aspetta un secondo aumento a febbraio. Sebbene il sell-off del cambio EUR/GBP di oggi sia contenuto, ci aspettiamo un calo sotto gli 84 centesimi, soprattutto se i dati sulle  vendite al dettaglio saranno forti domani.

Tutte e tre le valute legate alle materie prime sono salite. L’Australia ha riportato una crescita dell’occupazione maggiore del previsto. Gli economisti si aspettavano che l’Australia creasse 205.000 nuovi posti di lavoro, mentre il dato è stato di 366.000, il maggiore aumento mensile mai registrato. Con i grandi miglioramenti nell’occupazione full-time e part-time work, questo dato ha fatto passare in secondo piano i dati PIM deboli. Anche il dollaro neozelandese ha beneficiato di dati positivi. L’economia si è contratta nel terzo trimestre, ma meno del previsto. Gli economisti si aspettavano una crescita in calo del 4,5%, mentre il dato si è attestato al 3,7%. Il loonie è salito grazie alla debolezza del dollaro e ai dati ADP positivi sull’occupazione in Canada.

Fonte: Investing.com  BoE alza i tassi, BCE ferma, dollaro in calo: è pronto il rally di Babbo Natale | Investing.com

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