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Il 38% dei pazienti affetti da malattie croniche non segue correttamente le terapie. Un aiuto dalla telemedicina?

Il 38% dei pazienti affetti da malattie croniche non segue correttamente le terapie. Un aiuto dalla telemedicina?

Fonte: Il Denaro.it ll 38% dei pazienti con una o più malattie croniche non aderisce correttamente alle terapie prescritte dal medico curante. I mo

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Fonte: Il Denaro.it

ll 38% dei pazienti con una o più malattie croniche non aderisce correttamente alle terapie prescritte dal medico curante. I motivi possono essere la semplice dimenticanza (47%), la forte paura di effetti collaterali legati alle cure (40%) o l’assenza di sintomi evidenti che portano a sottovalutare la patologia (12%). Per un paziente su quattro il servizio sanitario non riesce sempre a garantire i trattamenti e di questi, il 28% lamenta difficoltà nel mantenere i contatti con il centro medico. Per l’86% l’utilizzo di nuove tecnologie informatiche, come ad esempio le App, può essere un aiuto efficace. Lo stesso vale per la telemedicina che è indicata, nel 72% dei casi, come un importante rimedio, ma l’utilizzo non è sempre chiaro: secondo l’Anmar Onlus (Associazione Nazionale Malati Reumatici), nonostante oltre il 60% dei malati riferisce ad essere in grado di gestire autonomamente un programma di telemedicina, l’87% ritiene necessario che per favorire l’aderenza siano necessarie maggiori informazioni da parte dei medici (specialisti e non) e dalle associazioni di pazienti.

Queste indagini rientrano in una nuova campagna nazionale di comunicazione dal titolo “Io Aderisco, Tu che Fai?”, e si pone l’obiettivo di sensibilizzare popolazione, pazienti, caregivers e Istituzioni sull’importanza dell’aderenza terapeutica. Il progetto prevede la realizzazione di uno spot televisivo, la diffusione di un booklet e un’attività specifica sui principali social media. L’intera iniziativa, realizzata con il contributo non condizionato di Galapagos, viene presentata oggi con una conferenza stampa a Roma.

“Quello dell’aderenza terapeutica è un grande e crescente problema di sanità pubblica – sottolinea Silvia Tonolo, Presidente ANMAR -. I pazienti cronici che non assumono i farmaci in modo corretto spesso seguono le indicazioni del medico con discontinuità, oppure abbandonano la cura dopo un breve periodo. Il fenomeno può essere molto pericoloso per la salute del singolo individuo. Vi è anche la necessità, per avere una migliore sostenibilità del sistema, di una maggiore collaborazione tra i vari professionisti della sanità: dalla farmacia dei servizi fino allo specialista. Molti pazienti assumono più farmaci e sono seguiti da diversi medici che non sempre sono a conoscenza di quante e quali terapie assumono i pazienti. Ci dovrebbe essere degli alert e anche in questo le nuove tecnologie informatiche possono aiutarci, anche se finora il loro utilizzo è stato scarso e va quindi incentivato”. Secondo il sondaggio ANMAR solo il 13% dei pazienti per essere aderente riceve supporto dal medico di medicina generale. “E’ un dato che deve essere migliorato al più presto – sottolinea il dott. Silvestro Scotti, Segretario Generale Nazionale FIMMG/Federazione Italiana Medici di Famiglia -. Possiamo e dobbiamo svolgere un ruolo più importante nella gestione delle patologie croniche. Grazie all’innovazione, sia diagnostica che terapeutica, malattie spesso mortali adesso vengono tenute sotto controllo per lunghi periodi di tempo. Da qui l’esigenza di un supporto maggiore da parte del sistema italiano delle cure primarie”.

Come sostenuto da Roberto Messina, Presidente Senior Federanziani, non è da sottovalutare neanche l’impatto economico che potrebbe avere un incremento di pazienti che seguono le proprie terapie, in quanto la diminuzione delle ospedalizzazioni e l’abbassamento della spesa farmaceutica, potrebbero portare ad un risparmio di circa 11 miliardi di euro.

Oltre il 40% degli italiani over 18 sono alle prese con almeno una malattia cronica – conclude Silvia Tonolo -. Non solo persone anziane ma anche giovani adulti con una lunga prospettiva di vita. Stiamo quindi parlando di numeri importanti che rendono necessaria una corretta e maggiore informazione di tutta la nostra collettività”.

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