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Giuseppe Prete (World Organization of Ambassadors): continuiamo a lavorare per la Pace, ma condanniamo fermamente Putin e l’intero regime russo.

Giuseppe Prete (World Organization of Ambassadors): continuiamo a lavorare per la Pace, ma condanniamo fermamente Putin e l’intero regime russo.

Continuano a fallire le trattative di pace mentre continuano a morire civili ucraini. Da tutto il mondo si aprono manifestazioni e partono messaggi

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Continuano a fallire le trattative di pace mentre continuano a morire civili ucraini.

Da tutto il mondo si aprono manifestazioni e partono messaggi che nel condannare la guerra condannano in ugual misura anche il suo fautore. La Pace non ha bandiere, non ha colori, è una lingua universale ed esprime la disumanità e l’aberrazione dell’uccidere un fratello. La Russia ferma il massacro di civili ucraini che nulla hanno a che vedere col conflitto in atto, non arresta la sua furia omicida e si accanisce contro chi è inerme e indifeso, perpetrando crimini che sono lontano da ogni logica bellica.

Si parla di Russia ma in realtà probabilmente il concetto di Federazione Russa non è così lontano dalla vecchia e sepolta ormai idea di Urss, come conferma anche il Cancelliere europeo dell’Associazione degli Ambasciatori per la Pace (WOA), cv. Giuseppe Prete. “Dopo il crollo dell’Urss, gli abitanti della federazione Russa non hanno saputo rimuovere le ceneri del vecchio PCUS, risorto sia a destra che a sinistra, con plutocrati inadeguati, guerrafondai e nostalgici sino-sovietici”. Con queste parole di forte condanna all’intero regime russo, il cv. Prete chiama le cose con il loro nome e alle azioni di guerra di Putin risponde con una forte espansione della WOA e di ambasciatori che lavorino per la pace nel mondo con azioni concrete.

Questo tempo in cui il giorno e la notte sono bagnate dal sangue di innocenti ucraini che muoiono per la libertà e sovranità della loro Nazione, impone, però, alla WOA di non espandere il proprio campo di azione e di attività né in Russia né nei territori di quegli stati che appoggiano la condotta e il regime putiniano.

“Un regime non solo guerrafondaio – dice il Cancelliere Prete – ma che nel suo territorio porta avanti realtà governative che sono in netto contrasto e in direzione opposta alla democrazia e alla libertà di opinione e di pensiero. Un regime che porta avanti condotte dittatoriali, con un crescendo di restrizioni alle libertà fondamentali interne e restrizioni ai diritti umanitari e di autodeterminazione di Popoli che hanno la sola colpa della storia. La sola colpa di aver fatto parte della vecchia Urss che continua a esistere nella mente di Putin”.

Il Cancelliere europeo della WOA e tutta la WOA ritengono che il destino di questa guerra sia anche nelle mani del Popolo russo, che in questi 30 anni di post comunismo sovietico non è riuscito a eleggere una classe politica dirigente, continuando a legittimare fondamentalmente solo due finte alternative: la destra nazionalista di Putin e la sinistra altrettanto imperialista e militarista di Zjuganov. Entrambi aventi l’obiettivo, nascosto o manifesto, di demolire tutte quelle autonomie e democrazie nate dalla dissoluzione dell’Urss e del Patto di Varsavia.

Cosa strana è che in questo conflitto le religioni sembravo divise su concetti che dovrebbero essere alla base di ogni dottrina di fede e come obiettivo di ogni azione di testimonianza. Già, perché questa guerra ha una connotazione religiosa quanto meno visto il recente atteggiamento del Patriarca Russo. Un atteggiamento che appare contrastante con il messaggio di Papa Francesco e la sua ammirevole azione a favore della Pace. “Servirebbe una condanna unanime del conflitto da parte di tutte le religioni. – raccomanda il Cancelliere cv. Prete – Servirebbe una condanna unanime del regime russo e del governo putiniano che manifesta il suo orientamento punitivo anche nei confronti dei suoi connazionali che la pensano diversamente da lui. La teologia politica, che usa la elabora un uso politico della fede sembra appartenere a questa parte di oriente che non si è smarcato da alcune visioni di patriarcato temporale, ma che dimentica di fare onore sia alla paternità, umanamente intesa, sia alla paternità della fede”.

La paternità di un Dio che ha impresso il suo sigillo su ogni uomo per renderli tralci della stessa vite e che ora è costretto a vedere questo ennesimo flagello sotto il suo cielo creato per dare speranza al mondo. Ma se Putin sembra forte come la notte va anche ricordato che nessuna notte sarà mai così lunga da far dimenticare al sole di sorgere, nella speranza e nella fede di Colui che magari affligge ma di certo non abbandona.

La Woa costruisce pace ma continua a condannare l’operato di Putin, come si auspica faccia chiunque si contraddistingua e si identifichi con il concetto di fratellanza umana e il rispetto per le libertà fondamentali di tutti i popoli e le nazioni.

 

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