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Assicurazioni: il futuro è nell’ intelligenza artificiale

Assicurazioni: il futuro è nell’ intelligenza artificiale

ROBOT, SENSORI E INTELLIGENZA artificiale generativa. Ecco un tris di tecnologie destinato cambiare il mondo delle assicurazioni, obbligando le

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ROBOT, SENSORI E INTELLIGENZA artificiale generativa. Ecco un tris di tecnologie destinato cambiare il mondo delle assicurazioni, obbligando le compagnie e i professionisti del settore a rimettersi in discussione e a puntare di più sull’innovazione. A dirlo è una recente indagine intitolata “Digital Disruption: l’impatto delle tecnologie emergenti sul settore assicurativo”, realizzata tra gli addetti ai lavori dalla nota multinazionale della consulenza EY, con il supporto dell’Italian Insurtech Association. Al pari di tanti altri settori dell’industria e del mondo dei servizi, anche le coperture assicurative non possono ovviamente rimanere uguali a prima con l’avvento dell’intelligenza artificiale, un tecnologia che consentirà di proteggersi meglio dai rischi, dotando per esempio le abitazioni di sensori antifurto, sviluppando automobili a guida autonoma o gestendo velocemente una gran mole di dati sui clienti. Tutte queste applicazioni permettono di coprire meglio i rischi collegati alle polizze, aumentando così anche la competizione tra le compagnie. Peccato, però, che non tutti i player assicurativi siano consapevoli di questa rivoluzione ormai alle porte. Inoltre, anche quando ne sono consapevoli, le compagnie non riescono a mettere in campo le necessarie innovazioni.

Un caso emblematico riguarda per esempio l’intelligenza artificiale generativa, cioè quella tecnologia che sta alla base della tanto discussa Chat GPT e che è in grado di creare testi scritti, immagini, video, brani musicali e altri tipi di contenuti, rispondendo alle richieste che arrivano dagli utenti. Ben il 44% degli intervistati da EY considera proprio l’intelligenza artificiale generativa come la tecnologia emergente con maggiore capacità di applicazione nel settore assicurativo. Eppure, quasi la metà delle compagnie intervistate non l’ha ancora adottata all’interno del proprio business e soltanto il 7% dice di aver raggiunto un grado di maturità avanzata nella sua implementazione, principalmente per la gestione dei sinistri (cioè gli incidenti coperti dalle polizze). Perché una percentuale è così bassa? La principale barriera nell’adozione di tecnologie emergenti, secondo l’indagine di EY e dell’Italian Insurtech Association, è la mancanza di competenze tecniche adeguate nel settore assicurativo.

Il 70% delle compagnie e dei manager intervistati, infatti, ritiene che l’avvento di queste nuove tecnologie imponga una qualificazione o riqualificazione di tutto il personale. Inoltre, il 69% dichiara che i ritardi della sua compagnia siano dovuti anche alla difficoltà di reperire le competenze giuste sul mercato del lavoro o siano causati da un disallineamento nell’organico societario, tra chi si occupa di aspetti tecnici legati all’information technology e chi invece si occupa del business vero e proprio della compagnia. Questi due mondi, insomma, non dialogano abbastanza tra loro e dovrebbero farlo un po’ di più. Ci sono però alcune tecnologie già si sono fatte un po’ di spazio nel mondo assicurativo. Il 96% degli intervistati da EY dichiara per esempio di aver iniziato a utilizzare la robotica e la cosiddetta intelligent automation (che consiste nell’applicare l’intelligenza artificiale ai processi più ripetitivi, per renderli automatizzati). Le principali applicazioni riguardano la gestione dei sinistri (70%) e la sottoscrizione o l’emissione delle polizze (54%). Il 74% degli intervistati ha dichiarato di aver già implementato la sensoristica avanzata e l’internet of things (IoT), cioè quella tecnologia che consente di collegare a internet oggetti della vita quotidiana come le automobili, i macchinari o gli elettrodomestici.

Fonte: Quotidiano.net

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