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Hong Kong, Cina e Turchia: regno online dei prodotti contraffatti

Che cosa emerge dal terzo “Report annuale sulla protezione dei marchi” curato da Amazon

Hong Kong, Cina e Turchia: regno online dei prodotti contraffatti

Fonte: Startmag.it (Caricato da Monica Origgi) Se avete qualche anno sulle spalle, ricorderete che sul finire del secolo, tra i mercatini rionali,

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Fonte: Startmag.it (Caricato da Monica Origgi)

Se avete qualche anno sulle spalle, ricorderete che sul finire del secolo, tra i mercatini rionali, all’angolo, un po’ nascosto (ma in alcune città ostentavano maggiore sicurezza), si trovava puntualmente una bancarella con una lunga fila di CD che brillavano al sole, talvolta senza copertina – in grado di rifrangere perciò la luce in un arcobaleno cromatico abbagliante – talvolta con la scritta a biro “giochi Pleistescion, 5mila lire”. I “rivenditori” che ci mettevano più impegno presentavano agli avventori la propria merce con l’immagine della custodia diligentemente stampata a colori, più o meno posticcia. Anni prima sulla stessa bancarella avremmo trovato le musicassette tarocche con gli ultimi successi di Eros Ramazzotti e Rino Gaetano. Da allora di acqua sotto i ponti ne è passata parecchia, come pure di merce contraffatta sui banchi di alcuni ambulanti. Adesso gli acquisti non si fanno più ai mercati rionali, ma sui siti e il fenomeno, ovviamente, continua a ripresentarsi.

CONTRAFFAZIONE 2.0, LA LOTTA CARSICA SU AMAZON

Un fenomeno di tutta rilevanza, se consideriamo che nel 2022 Amazon ha rimosso dalla rete di distribuzione globale oltre 6 milioni di prodotti contraffatti e ha bloccato, prima che pubblicassero un’offerta, oltre 800 mila tentativi di creare nuovi account di vendita, un numero in calo rispetto ai 2,5 milioni di tentativi nel 2021 e ai 6 milioni del 2020.

Lo rivela il colosso dell’e-commerce nel terzo “Report annuale sulla protezione dei marchi” diffuso dall’azienda nel quale si sottolinea anche che sono stati investiti 1,2 miliardi di dollari e impiegate oltre 15.000 persone per proteggere le vendite online da contraffazione e altre forme di frodi e abusi.

Nel 2022 l’Unità di Amazon per i crimini di contraffazione ha citato in giudizio, o segnalato alle forze dell’ordine, oltre 1.300 contraffattori, rispetto ai 600 del 2021, negli Stati Uniti, nel Regno Unito, nella Ue e in Cina. Inoltre, evidenzia il report, “nel 2022 l’adozione dei programmi di protezione dei marchi di Amazon ha continuato a crescere e il numero medio di notifiche di violazione per contraffazione valide, presentate da un marchio incluso nel brand registry, è diminuito di oltre il 35% rispetto all’anno precedente”.

CONTRAFFAZIONE IN ITALIA, I NUMERI DI OCSE

Secondo il rapporto 2021 dell’Ocse “Il commercio di beni contraffatti e l’economia italiana”, nel 2019 in Italia il valore delle importazioni di merci contraffatte e piratate era pari a 8,7 miliardi di euro, una somma di tutto rispetto, sebbene fosse il dato più basso del 2016 – in cui la somma ammontava a 12,4 miliardi con minori importazioni complessive. Tra le categorie merceologiche più coinvolte troviamo i beni per uso culturale, di intrattenimento domestico, abbigliamento e calzature: in ognuna di queste un prodotto su dieci in circolazione è falso.

I prodotti contraffatti, spiegavano sempre gli analisti, provengono per la maggior parte da Hong Kong, Cina e Turchia. Ma c’era un dato a spiccare e a dare ragione a chi sostiene che il fenomeno sia, anzitutto, culturale: il 62% del totale dei prodotti falsi venduti nel 2019 è stato acquistato da consumatori consapevoli di acquistare prodotti falsi. Ecco perché è bene sottolineare i danni che i prodotti contraffatti arrecano a un intero comparto: si stima una perdita di 4,2 miliardi di euro nel 2018, il 3,2% del mercato italiano della vendita all’ingrosso e al dettaglio. E visto che ultimamente si parla di Made in Italy anche nei dicasteri, secondo il Sole 24Ore il commercio mondiale di prodotti contraffatti che violano i marchi registrati italiani ha superato i 30 miliardi di euro. Anche l’occupazione ne risente: minori vendite impongono minore forza lavoro e, infatti, nel 2018 si sono volatilizzati circa 20 mila posti di lavoro nel settore del commercio.

GLI ACCORDI TRA AMAZON E I DICASTERI ITALIANI

In Italia, la collaborazione con il ministero dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste (MASAF, già MIPAAF), nel 2021 ha prodotto l’accordo per la tutela del Made in Italy agroalimentare su Amazon che ha reso l’Italia il primo Paese al mondo in cui le Istituzioni hanno siglato un Memorandum di Intesa con Amazon per proteggere i marchi di origine, tutelare i consumatori, le imprese e prevenire la contraffazione agroalimentare.

La sinergia con il Ministero dell’Interno ha invece portato alla creazione, nel 2022, del Progetto FATA From Awareness To Action che ha sottolineato proprio l’importanza della collaborazione pubblico-privato per combattere una crescente interconnessione di schemi criminali (poli-criminalità) e un sempre più stretto legame della contraffazione con frodi, reati economico-finanziari e reati cyber.

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