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Difesa: firmato contratto con l’Eurodrone tra Airbus, Leonardo e Dassault

Uno dei più grandi programmi della difesa in Europa. Coinvolti quattro paesi: Germania, Francia, Italia e Spagna

Difesa: firmato contratto con l’Eurodrone tra Airbus, Leonardo e Dassault

L’Eurodrone può decollare. È stato firmato a Manching, in Baviera, tra Airbus e l’Occar, l’Agenzia europea congiunta per la cooperazione

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L’Eurodrone può decollare. È stato firmato a Manching, in Baviera, tra Airbus e l’Occar, l’Agenzia europea congiunta per la cooperazione in materia di armamenti, il contratto globale per il grande drone europeo. Airbus Defence and Space, capocommessa, ha firmato in rappresentanza dei tre subappaltatori principali: Airbus Defence and Space in Spagna, Dassault Aviation in Francia e Leonardo in Italia. La notizia è stata anticipata a Roma da due rappresentanti di Airbus, Wouter Van Wersch, presidente della Regione Europa e delle vendite in Europa e Serafino D’Angelantonio, capo di Airbus per l’Italia.

Germania, Francia, Italia e Spagna

«Occar ha firmato a nome delle quattro nazioni coinvolte nel lancio del programma, vale a dire Germania, Francia, Italia e Spagna», dice una nota congiunta di Airbus e delle altre società della difesa che ufficializza la firma. «È il più grande programma della difesa europea da qualche decennio. Copre un gap. Ci felicitiamo per la decisione dei quattro paesi», ha detto D’Angelantonio. Il contratto, secondo la nota, include lo sviluppo e la produzione di 20 sistemi e 5 anni di supporto iniziale in servizio. Per Occar ha firmato il direttore, ammiraglio Matteo Bisceglia.

Valore di 7,1 miliardi

Il valore dell’intero contratto, che include l’acquisto dei velivoli, secondo fonti autorevoli ha un valore di circa 7,1 miliardi di euro, ma nel comunicato non ci sono cifre. Ognuno dei quattro paesi contribuisce per la sua parte, in proporzione ai droni acquistati, inoltre avrà un ritorno industriale per la produzione. Ogni sistema è composto da tre droni. L’Italia acquisterà cinque sistemi, dunque 15 droni.

Media altitudine e lunga autonomia

Eurodrone, detto anche Euro-Male, «è un sistema aereo a pilotaggio remoto, a media altitudine e lunga autonomia, con capacità versatili e adattabili che lo rendono la piattaforma perfetta per missioni di intelligence, sorveglianza, acquisizione obiettivi e ricognizione o per operazioni che coinvolgono la sicurezza nazionale. L’architettura aperta, che fa parte della sua progettazione a prova di futuro, permetterà l’incremento e l’adattamento delle capacità dei sistemi in base alle esigenze future delle forze armate coinvolte», dice Airbus.

«Questa firma – commenta il capo di Airbus Defence and Space, Mike Schoellhorn – è il primo passo verso lo sviluppo di uno dei più ambiziosi programmi di difesa europei. Eurodrone è il risultato del lavoro in collaborazione tra le aziende del settore, Occar e i vari paesi coinvolti. L’iniziativa consentirà di realizzare il più avanzato sistema aereo a pilotaggio remoto nel suo segmento, genererà più di 7.000 posti di lavoro ad alto tasso tecnologico all’interno del settore e rafforzerà la sovranità industriale, il know-how e la collaborazione tra i Paesi europei».

Coinvolta Dassault

Per Eric Trappier, a.d. di Dassault Aviation, «questo contratto evidenzia la determinazione delle nazioni europee e dei partner industriali a raggiungere gli obiettivi politici e ad affrontare le sfide tecnologiche che portano alla sovranità della difesa europea. Programmi innovativi con forti basi tecnologiche chiave garantiranno l’autonomia strategica dell’Europa offrendo nuove alternative all’acquisizione on-the-shelf di prodotti non europei».

Le ricadute per Leonardo

«L’annuncio segna un traguardo importante per le nazioni europee _ afferma Lucio Valerio Cioffi, direttore generale di Leonardo _ e conferma la determinazione e gli importanti risultati che i partner industriali hanno raggiunto nell’affrontare le sfide che accompagnano lo sviluppo di un complesso e strategico programma europeo di difesa e sicurezza. Eurodrone contribuirà a sostenere le competenze chiave e l’occupazione in Europa, fornendo alle Forze Armate sistemi operativi indipendenti ad altissime prestazioni per gli anni a venire». L’ex Finmeccanica programma di costruire le ali in composito del grande drone a Grottaglie, in Puglia, nello stabilimento che soffre per il fermo della produzione del Boeing 787.

I ritardi

L’entrata in servizio è stata rimandata dal 2025 a qualche anno dopo, l’obiettivo adesso è il 2027, per i ritardi fra gli Stati nel mettersi d’accordo, da decidere anche la ripartizione delle ricche commesse per le aziende della difesa. Il velivolo, concepito per la media altitudine e lunga autonomia (Male sta per «Medium altitude long endurance»), avrà due motori turboelica. Ufficialmente deve ancora essere deciso chi fornirà il motore. La scelta è tra l’italiana Avio Aero (controllata dall’americana General Electric) e la francese Safran.

Autonomia da Usa e Israele

L’Europa punta a creare una capacità autonoma nei velivoli a pilotaggio remoto, per affrancarsi dalla superiorità tecnologica di Stati Uniti e Israele. Il velivolo sarà più grande del Reaper americano prodotto da General Atomics. Sarà lungo 15 metri, apertura alare di 30 metri, autonomia di oltre 24 ore a un’altitudine superiore a 13mila metri.

Fonte: Sole 24 ore

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