HomePortualità e Marittimo

Fincantieri e Leonardo: nel polo della subacquea

Le due aziende, insieme alla Marina militare, daranno vita al nuovo aggregatore. Saranno coinvolti i centri di ricerca delle Università e anche le Pmi della filiera

Fincantieri e Leonardo: nel polo della subacquea

Fonte: Nordesteconomia.geolocal.it ( Caricato da Monica Origgi) Passi in avanti per il Polo nazionale della subacquea, che sorgerà nei cantieri del

Perché il carro armato europeo fa decollare Leonardo in Borsa
Italia: al via al comando in Iraq
Stati Uniti: adottano la Nuova National Cybersecurity Strategy

Fonte: Nordesteconomia.geolocal.it ( Caricato da Monica Origgi)

Passi in avanti per il Polo nazionale della subacquea, che sorgerà nei cantieri della Spezia e vedrà il coinvolgimento diretto di Fincantieri e Leonardo, accanto alla Marina Militare. Un’iniziativa aperta anche alle numerose piccole e medie imprese attive nel settore e nelle catene di fornitura alle due big del settore, nonché ai laboratori di ricerca universitari.

Secondo quanto dichiarato in passato il ministro della Difesa, Guido Crosetto, sarà una sorta di “sala di controllo” nella quale monitore «tutto ciò che succede a livello sottomarino», operazione che «è fondamentale per tutte le nazioni e ancora di più per l’Italia, che è circondata dal mare», ha aggiunto.

Il polo anche sarà un incubatore di nuove iniziative, operando anche come acceleratore della crescita per le startup. «Il polo subacqueo potrà essere il soggetto che, sotto la guida della Marina militare italiana, metterà a sistema tutte le realtà che operano in questo settore», ha sottolineato in merito Massimo Debenedetti, corporate vice president for research & innovation di Fincantieri. Del progetto si parla da tempo e in occasione della manovra di Bilancio 2023 è stato previsto lo stanziamento di 2 milioni di euro annui a decorrere da quest’anno.

«La Marina militare promuove le attività per la valorizzazione delle potenzialità e della competitività del settore della subacquea nazionale, per la promozione delle connesse attività di ricerca e tecnico-scientifiche, nonché per il potenziamento delle innovazioni e della relativa proprietà intellettuale», si legge nel documento che accompagna lo stanziamento.

Si tratta di una somma poco più che simbolica, necessaria a mala pena per avviare l’apertura dei primi uffici. Del tema si è discusso nei giorni scorsi nel corso di un incontro tra governo, forze armate e imprese, sotto l’egida dell’Aiad, federazione delle aziende della difesa e aerospazio, che si è svolto presso il Segretariato generale della Difesa e Direzione nazionale armamenti.

Uno dei nodi da sciogliere è proprio quello delle risorse finanziarie, che dovranno essere importanti per dare sostegno alle giovani imprese che puntano a ritagliarsi spazi di mercato nel settore.

Fincantieri è chiamata a svolgere un ruolo come potenziale aggregatore del Polo, che verrà inaugurato il 9 giugno, probabilmente alla presenza del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Quanto basta per comprendere l’importanza della posta in gioco, «uno spazio che è all’80% inesplorato, quindi un ambiente ostile», secondo le parole usate durante l’incontro dall’ammiraglio Giuseppe Berutti Bergotto, sottocapo di Stato Maggiore della Marina, che ha quantificato in 30 miliardi in 15-20 anni l’investimento per il rinnovamento dell’arsenale nazionale. In questa cornice, l’ambito subacqueo risulta strategico.

Come sottolineato da Enrico Credendino, capo di Stato maggiore della Marina, al Trans-Regional Seapower Symposium (forum marittimo internazionale di Venezia), oceani e mari “sono il futuro dell’umanità e vanno gestiti in maniera sostenibile”.

Commenti