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Abbiamo scoperto oltre 5000 esopianeti, lo conferma la NASA

Abbiamo scoperto oltre 5000 esopianeti, lo conferma la NASA

C'è stato un tempo in cui conoscevamo con certezza solo i pianeti che facevano parte del nostro sistema solare, poi negli ultimi tre decenni i pro

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C’è stato un tempo in cui conoscevamo con certezza solo i pianeti che facevano parte del nostro sistema solare, poi negli ultimi tre decenni i progressi in ambito tecnologico ci hanno permesso di realizzare telescopi sempre più raffinati e utilizzare metodi di identificazione incredibilmente precisi, anche a distanze dell’ordine di svariati anni luce. Ci si affida alla spettrofotometria, al metodo del transito e ad altre tecniche analitiche per carpire composizione, presenza e dimensioni di questi oggetti cosmici, e tra i tanti identificati non sono poi così rari gli esopianeti rocciosi, ossia quelli più simili alla nostra Terra.

Proprio di recente, il 21 marzo per la precisione, il contatore degli esopianeti ha raggiunto e superato quota 5.000. L’obiettivo è stato centrato grazie alla scoperta di un nuovo lotto di 65 corpi celesti, e la NASA ha deciso di festeggiarlo dedicando un video all’evento.

L’obiettivo è importantissimo e non si tratta solo di una mera questione numerica, sappiamo infatti che tale conteggio rappresenta solo una minima parte della realtà e la sola nostra galassia potrebbe contenere centinaia di miliardi di esopianeti. Alcuni potrebbero essere molto simili alla Terra, altri sono gassosi come il nostro gigante Giove, così come cambiano anche le tipologie di stelle madri. Una delle più grandi conquiste arrivò nel 1992, quando furono identificati i primi tre pianeti attorno a una stella di neutroni, un segno che corpi celesti simili potrebbero essere presenti praticamente ovunque nell’universo.

La ricerca è continuata negli anni a venire e un grande impulso è arrivato nel 2018 con l’invio in orbita di TESS (Transiting Exoplanet Survey Satellite), grazie al quale nei soli primi due anni di attività sono stati scoperti oltre 2.200 corpi celesti di questo tipo. Anche il recentissimo telescopio spaziale James Webb sarà in grado di arricchire la lista e non solo, ci si aspetta rilevazioni spettrali ancora più precise in grado di fornire un quadro sulla composizione atmosferica degli esopianeti, identificando così quelli con maggiori possibilità di essere abitabili.

E poi ci sono i progetti futuri, come Il Nancy Grace Roman Space Telescope, il cui lancio è previsto nel 2027 e che si affiderà a diversi metodi idi identificazione per ampliare ulteriormente la lista di esopianeti riconosciuti. Due anni più tardi prenderà vita la missione ARIEL dell’ESA, che grazie a una tecnologia sviluppata dalla NASA e chiamato CASE, sarà in grado di studiare ancora meglio la composizione atmosferica di mondi lontani. Sempre più scienziati e ricercatori ritengono che la scoperta di pianeti in grado di ospitare forme di vita extraterrestri sia ormai solo una questione di tempo.

Nell’attesa che ciò si concretizzi, vi lasciamo a una romantica animazione realizzata associando le note musicali agli esopianeti scoperti negli ultimi 3 decenni, a partire dal primo identificato nel 1992. I cerchi che vedrete illuminarsi attorno ai pianeti mostrano la posizione e la dimensione dell’orbita, mentre il loro colore li differenzia a seconda del metodo di rilevamento utilizzato. Infine le note più basse indicano orbite più lunghe, le note più alte orbite più brevi.

Fonte: Hdblog.it

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