Tra assegno unico e riforma dell’Irpef da marzo cambia tutto. Per i nuclei famigliari meno abbienti e con figli ci saranno aumenti fino a 1.900 euro l
Tra assegno unico e riforma dell’Irpef da marzo cambia tutto. Per i nuclei famigliari meno abbienti e con figli ci saranno aumenti fino a 1.900 euro l’anno. Secondo i dati che sono emersi negli studi condotti nelle ultime settimane, quelli che vedranno un effetto positivo maggiore saranno sì i nuclei famigliari con figli. In particolare gli effetti saranno visibili su piano territoriale, con un aumento significativo nelle Regioni del Sud Italia.
Le due riforme introdotte entreranno in vigore a partire da marzo 2022. Entrambe avranno un impatto consistente, che è stato definito “contro le disuguaglianze”. E i primi frutti saranno visibili a partire dalle buste paga di marzo per una platea di 22 milioni di famiglie.
Aumenti a favore di categorie specifiche: chi è più avvantaggiato
Sempre secondo i calcoli del Dipartimento delle Finanze, saranno ben 1,13 milioni i nuclei famigliari che si ritroveranno nel primo scaglione, cioè quelli più vulnerabili. E saranno proprio questi a godere di un maggior beneficio, mari a 1.935 euro l’anno.
Sul territorio italiano questo si traduce in una ridistribuzione che diminuisce le disuguaglianze e le differenze. Secondo l’Indice di Gini (usato per misurare la diseguaglianza nella distribuzione del reddito) le due riforme contribuiranno a diminuire del -1,65% tali differenze. Ne esce “avvantaggiato” il Mezzogiorno. Ovviamente questo rende evidente un enorme problema di disparità, dato in primis dalla mancanza di un mercato del lavoro capace di rispondere alle esigenze.
L’effetto redistribuivo è così suddiviso:
- +12,3% al Sud:
- +9,6% al Centro;
- +8,2% al Nord.
Secondo un altro indice, Reynold-Smolensky, la variazione è appena inferiore e rispettivamente si attesta intorno al +11,2% al Sud, +7,2% al Centro, +7% al Nord.