Raggiungere Marte in 45 giorni? Non è l’inizio di un film di fantascienza, bensì il progetto di alcuni scienziati canadesi. Un team di ingegneri della
Raggiungere Marte in 45 giorni? Non è l’inizio di un film di fantascienza, bensì il progetto di alcuni scienziati canadesi. Un team di ingegneri della McGill University di Montreal ha infatti presentato uno studio che riguarda un sistema di propulsione spaziale laser-termico che permetterebbe all’essere umano di raggiungere il Pianeta rosso molto più velocemente. Nonostante negli ultimi decenni lo sviluppo tecnologico per applicazioni spaziali abbia fatto notevoli passi in avanti, i tempi di percorrenza delle distanze nello spazio rimangono uno dei limiti ancora da abbattere, senza che un sistema di propusione adeguato sia ancora stato sviluppato. Il nuovo progetto canadese mira proprio a superare questo ostacolo utilizzando la tecnologia laser. “Il nostro sistema utilizzerà un flusso laser molto intenso sulla navicella spaziale per riscaldare il propellente, in modo simile a una gigantesca caldaia a vapore”, ha spiegato Emmanuel Duplay, autore principale dello studio, aggiungendo che rimane la necessità “di sviluppare materiali ad alta temperatura che consentano alla navicella di superare l’atmosfera marziana all’arrivo”.
La propulsione laser
Per ovviare a questi problemi, secondo i ricercatori canadesi, sarebbe possibile ridurre il tempo di percorrenza verso Marte grazie alla propulsione a energia diretta. Il sistema in fase di sviluppo impiega grandi laser sparati dalla Terra per fornire energia a una camera di riscaldamento a idrogeno montata sulla navicella. In questo modo la navicella potrebbe accelerare molto in fretta nella fase iniziale del viaggio, raggiungendo delle velocità elevate nel corso del tragitto. Giunto su Marte, il veicolo principale verrebbe distaccato per raggiungere la superficie del pianeta, mentre il sistema di propulsione potrebbe tornare sulla Terra, pronto per essere riutilizzato. Più il laser sarà potente più rapida sarà l’accelerazione della navicella che raggiungerà così velocità relativistiche, una frazione della velocità della luce.
L’importanza del pianeta rosso
A che punto siamo?
L’esplorazione di Marte è iniziata da decenni ma per ora si è limitata a portare sul pianeta rover e non (ancora) astronauti. Sono presenti gli Usa, con il rover Perseverance e l’elicottero Ingenuity, e la Cina con il rover Zhurong Mars. Inoltre è attivo l’ambizioso progetto di recupero dei campioni di suolo marziano raccolti dal rover Perseverance a settembre, la missione Mars sample return, a cui partecipa anche l’Italia attraverso la realizzazione del braccio robotico del Sample fetch rover (Sfr) targato Leonardo. A compiere la missione sarà il piccolo razzo leggero Mars ascent vehicle (Mav) di Lockheed Martin. Infine, si lavora alla preparazione della seconda missione ExoMars di Esa, prevista per questo settembre, la cui trivella (realizzata sempre dal gruppo di piazza Monte Grappa) perforerà la superficie marziana fino a due metri di profondità. Tra i progetti più ambiziosi del futuro c’è anche il Mars base camp di Lockheed Martin, una stazione logistica orbitante intorno al Pianeta rosso per fornire il supporto necessario agli astronauti su Marte. Ora non ci resta che aspettare per vedere cosa accadrà.
Fonte: Le Formiche.net