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Porti italiani: l’occasione d’oro

L’Italia può diventare un hub logistico nel Mediterraneo tra il Nordafrica e l’Europa continentale. Ecco potenzialità e ritardi del nostro paese secondo un rapporto di Cdp

Porti italiani: l’occasione d’oro

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Fonte: Startmag.it (Caricato da Monica Origgi)

Il rallentamento della globalizzazione, il venir meno di differenze salariali con la Cina e una tendenza al friendshoring stanno rendendo i porti del Mediterraneo sempre più strategici.

Mentre la quota di traffico container in Europa intercettata dai porti della Northern-Range è scesa dal 46% al 38% tra 2008 e 2021, quella dei porti mediterranei è salita dal 35% al 44%.

IL MEDITERRANEO ORIENTALE È IN VANTAGGIO

A trarre vantaggio del rafforzamento del bacino Mediterraneo sono stati soprattutto i sistemi portuali della costa orientale, ovvero Grecia e Turchia, e della sponda sud, Egitto e Marocco in primis.

LE FATICHE ITALIANE

L’Italia, invece, ha faticato ad intercettare i flussi di traffico marittimi, in particolare sulle tratte a lungo raggio, come evidenziato dal progressivo calo dell’incidenza del traffico transhipment – cioè la movimentazione di container da nave a nave – scesa dal 48% al 36% del totale nazionale tra 2004 e 2021.

I porti italiani hanno subito in particolare la competizione del Pireo, degli scali spagnoli (Valencia e Algeciras) e di quelli nord-africani di Port Said e Tanger Med, che hanno sensibilmente migliorato il loro posizionamento all’interno del network del commercio internazionale.

Tuttavia, il riassetto degli equilibri commerciali e industriali apre a nuovi scenari rispetto ai quali la portualità italiana si trova ben posizionata.

La regionalizzazione degli scambi e delle filiere produttive, infatti, non potrà che riflettersi in un rafforzamento del traffico marittimo intra-mediterraneo. Ciò accentuerà la rilevanza del posizionamento strategico dell’Italia, candidata naturale al ruolo di hub logistico per i flussi commerciali tra Nord Africa ed Europa continentale.

L’ECCELLENZA ITALIANA NELLO SHORT SEA SHIPPING

In questa prospettiva assume grande rilievo la leadership che i porti italiani hanno saputo sviluppare nell’ambito del traffico marittimo a corto raggio (c.d. short sea shipping), una modalità di trasporto pienamente in linea con le esigenze del commercio regionale.

Si tratta di un settore nel quale l’Italia può far valere una posizione di eccellenza, essendo il primo Paese in Europa per volume di merci movimentate, con una quota di mercato pari al 14% del totale, davanti a Paesi Bassi 13,5%, Spagna 10% e Francia 7%.

IL RO-RO

Un segmento particolarmente rilevante nell’ambito dello short sea shipping è quello del Ro-Ro, nel quale l’Italia vanta un primato assoluto: 7 dei primi 10 porti Ro-Ro europei del Mediterraneo, sono ubicati in Italia.

Il Ro-Ro costituisce una leva importante per cogliere le opportunità legate alla rimodulazione dei flussi commerciali: la sua natura intrinsecamente intermodale, che permette di combinare trasporto marittimo e stradale/ferroviario, gli conferisce infatti un elevato grado di flessibilità rispetto all’evoluzione della domanda.

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