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Supply chain finance: torna a crescere trainata dalla ripresa e dal digitale

In forte crescita le formule più innovative del dynamic discounting e del confirming, segna il passo l’anticipo fattura, in ripresa il factoring

Supply chain finance: torna a crescere trainata dalla ripresa e dal digitale

Dopo la battuta d'arresto dettata dal lockdown nel 2020, la ripresa dell'attività economica ha sostenuto il volume dei crediti commercia

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Dopo la battuta d’arresto dettata dal lockdown nel 2020, la ripresa dell’attività economica ha sostenuto il volume dei crediti commerciali delle aziende che sono tornati a crescere portando a un totale tra 457 e 495 miliardi di euro il mercato potenziale della supply chain finance.

Parallelamente cresce in maniera decisa il mercato servito da queste soluzioni che permettono alle imprese di finanziare il capitale circolante facendo leva sul ruolo e le relazioni di filiera, cresciuto del 5% a oltre 121 miliardi.

Per il 2022 rimane estremamente difficile fare delle previsioni alla luce dell’incertezza determinata dal precipitare della crisi militare in Ucraina e sulle possibili conseguenze.

La crescita dello scorso anno ha interessato un po’ tutte le soluzioni di “finanza di filiera”, in particolare quelle più innovative, stando ai risultati dell’Osservatorio Supply Chain Finance del Politecnico di Milano. Ma non è riuscita ad aumentare la quota di capitale circolante messo a frutto, con la fetta di capitale non servito rimane più o meno invariata, anzi tende a crescere: se infatti il circolante delle aziende rimasto inutilizzato era pari al 73% nel 2020, lo scorso anno è stimato tra il 73 e il 76%.

Tra le varie soluzioni, l’anticipo fattura rimane la più utilizzata con 43 miliardi di euro, invariata rispetto al 2020, quando aveva registrato una caduta del 34%. Sono invece tornati sui livelli del pre-pandemia il factoring (+5%), il reverse factoring (+14%) e l’invoice trading (+7%).

«La diffusione della digitalizzazione e la maggior consapevolezza della necessità di una gestione oculata della liquidità lungo tutta la filiera stanno aumentando l’uso di questi strumenti, che riescono a garantire uno snellimento dei processi e una riduzione dei costi», sottolinea Federico Caniato, direttore dell’Osservatorio.

«Proprio l’esigenza di miglioramento dell’efficienza per le imprese e le loro filiere di fronte all’aumento dei costi di materie prime ed energia – aggiunge – fa sperare che si possa ridurre la fetta di crediti commerciali non servita da queste forme di finanziamento alternativo».

La novità è che questi processi più efficienti per la gestione della liquidità vengono ora adottate anche dalle banche tradizionali, in autonomia o in collaborazione con fintech specializzate.

A trainare il mercato è anche la rinnovata rilevanza della sostenibilità, in seguito alla crescente importanza attribuita alla sostenibilità di filiera che sta determinando un’integrazione delle logiche Esg nelle soluzioni di finanza di filiera.

Fonte: Il Sole 24 ore

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