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Biden: «Penso che Putin sia un killer». La Russia richiama l’ambasciatore negli Usa

Il presidente americano va all’attacco del capo del Cremlino per il caso Navalny e le interferenze elettorali

Biden: «Penso che Putin sia un killer». La Russia richiama l’ambasciatore negli Usa

«Non giocate con il fuoco», aveva avvertito il ministero degli Esteri russo a inizio marzo rispondendo alle prime sanzioni annunciate dagli Stati Unit

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«Non giocate con il fuoco», aveva avvertito il ministero degli Esteri russo a inizio marzo rispondendo alle prime sanzioni annunciate dagli Stati Uniti in merito al caso Navalny. Rifacendosi a un rapporto dell’intelligence americana che confermerebbe «con un alto grado di probabilità» la responsabilità dei servizi russi nell’avvelenamento di Aleksej Navalny, l’agosto scorso in Siberia, l’amministrazione Biden aveva appena incluso nella propria lista nera Aleksandr Bortnikov, capo dell’Fsb erede del Kgb, insieme ad altri sei alti funzionari, e 14 tra organizzazioni e aziende.

L’avvertimento non ha scoraggiato gli americani, che al contrario mercoledì sono andati all’offensiva su tre fronti. Dando seguito all’annuncio del 2 marzo, e partendo dalla convinzione che «il governo russo ha utilizzato contro propri connazionali armi chimiche o biologiche, in violazione delle leggi internazionali, dentro e al di fuori dei propri confini», il dipartimento al Commercio rivedrà le licenze e potrà applicare restrizioni all’export verso la Russia di prodotti e categorie sensibili sul fronte della sicurezza nazionale, oltre a tecnologie e software americani «che possano essere dirottati sull’uso improprio di armi chimiche».

All’attacco su tre fronti
È con in mente Navalny che il presidente Joe Biden, intervistato martedì dal canale ABC News, ha risposto affermativamente quando gli è stato chiesto se «considera Vladimir Putin un killer». Subito dopo ha rincarato la dose, quando ha aggiunto che presto si vedrà il prezzo che il presidente russo sarà costretto a pagare per questo. A influenzare Biden è stato anche un secondo rapporto della Cia, reso noto alla vigilia, sulle sospette interferenze di Mosca nelle elezioni presidenziali americane di novembre, nel tentativo di aiutare Donald Trump a scapito dell’attuale presidente.

Poche ore dopo la diffusione dell’intervista, Mosca ha richiamato in patria il proprio ambasciatore a Washington, Anatoly Antonov, per consultazioni. «Con lo scopo – è scritto in una dichiarazione del ministero degli Esteri russo – di analizzare a fondo il da farsi in merito alle relazioni con gli Usa. Per noi la cosa importante è capire in che modo è possibile correggere i legami russo-americani, così in difficoltà, condotti in sostanza da Washington in un vicolo cieco. Non vorremmo permettere un degrado irreparabile».

Nell’intervista tv Biden ha ricordato la lunga telefonata avuta con Putin a fine gennaio, il primo contatto nel quale i due presidenti hanno concordato il rinnovo del trattato Nuovo Start sul contenimento degli arsenali nucleari. «Io ti conosco, e tu conosci me – avrebbe detto Biden a Putin in merito alle interferenze elettorali -. Se arrivo alla conclusione che è davvero così, preparati». Poi Biden ha cercato di smorzare i toni, affermando su ABC News che è possibile «camminare e masticare gomme nello stesso tempo»: dunque collaborare con Mosca, sui fronti di interesse reciproco come quello del disarmo nucleare.

La risposta dei bond governativi
Ma a caldo, dopo queste affermazioni, è difficile immaginare come Russia e Stati Uniti possano mai lavorare insieme nel prossimo futuro. Il primo a reagire alle parole di Biden è stato il rublo, spaventato dall’ulteriore strato di gelo che va a gravare sulle relazioni con Washington e dalla prospettiva di ulteriori sanzioni. Sul dollaro la moneta russa (a quota 61 a inizio 2020) ha sfiorato i 74 rubli, e con un uguale indebolimento dell’1,4% è andata a scambiare a 87,97 per un euro.

Penalizzati anche gli indici di Borsa e i titoli di Stato russi, che da anni vivono nel timore della decisione più severa di tutte: il bando agli acquisti diretti di debito russo da parte delle banche americane, decisione che peserebbe sulle riserve e sulla politica monetaria della Banca centrale cambiando lo scenario per l’economia russa, che finora è riuscita a resistere a crisi e pandemia meglio del previsto.

Ulteriori sanzioni contro la cerchia ristretta del presidente sono attese per la prossima settimana: ma ora che Putin è stato chiamato direttamente in causa da Biden, sarà la risposta del Cremlino a dare le dimensioni di questa nuova crisi. Per il momento il primo a far quadrato attorno al presidente è stato Vyacheslav Volodin, speaker della Duma, secondo cui l’insulto nei confronti di Putin è un attacco a tutti i russi.

Fonte: www.ilsole24ore.com

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