Si, hanno ragione tutti coloro che a Sorrento nella due giorni (meritoriamente) organizzata dalla ministra Carfagna sulle prospettive di sviluppo del
Si, hanno ragione tutti coloro che a Sorrento nella due giorni (meritoriamente) organizzata dalla ministra Carfagna sulle prospettive di sviluppo del Sud hanno evidenziato come l’Italia meridionale sia già da tempo una grande piattaforma produttiva saldamente integrata a livello nazionale ed europeo, e un hub energetico di assoluto rilievo per il Paese.
Ben vengano pertanto altri metanodotti (il Poseidon ad Otranto), nuovi elettrodotti sottomarini, nuovi rigassificatori – a Porto Empedocle e a Gioia Tauro, già progettati a suo tempo – ancoraggi di navi per la rigassificazione, e si accelerino al massimo gli iter di approvazione dei giganteschi investimenti nei parchi eolici off-shore floating all’esame del Mite: si pensi, al riguardo, che solo i cinque progettati dalla Falck Renewables prevederebbero investimenti per 14 miliardi.
Contemporaneamente, però, si sblocchino (se necessario in deroga al Pitesai) le attività estrattive di gas (ed anche di petrolio) che sarebbero possibili nel Basso Adriatico e nello Ionio, ove sono notevoli le riserve accertate di petrolio e di gas, ma il cui utilizzo si è finora scontrato con le posizioni espresse dall’estremismo ambientalista che ha prodotto sinora danni al nostro sistema economico, della cui gravità ora stiamo prendendo piena contezza alla luce anche della crisi in Ucraina.
E last but non least, presidente Draghi, assuma lei le redini per il pieno rilancio delle Acciaierie d’Italia di Taranto, la più grande fabbrica manifatturiera del Paese per numero di addetti diretti (8.123), oltre che il maggior impianto siderurgico a ciclo integrale d’Europa, che a dieci anni ormai dal sequestro della sua area a caldo – avvenuto il 26 luglio del 2012 – fatica ancora, nonostante l’ingresso di capitale pubblico nella compagine societaria, a trovare coordinate operative e risorse finanziarie adeguate per una piena ripartenza possibile e conveniente per l’economia pugliese, meridionale e nazionale.
Fonte: Formiche.net