“Nelle ultime settimane, alcuni rappresentanti di Taiwan hanno avviato contatti preliminari con il governo di Roma in vista della costruzione ex novo
“Nelle ultime settimane, alcuni rappresentanti di Taiwan hanno avviato contatti preliminari con il governo di Roma in vista della costruzione ex novo di una fabbrica di microchip in Europa”. Lo scrive L’Economia del Corriere della Sera. L’inserto del quotidiano aggiunge che “per la scelta del Paese nel quale localizzare gli impianti, secondo varie persone a conoscenza dei colloqui, l’Italia sarebbe l’unica destinazione rimasta in corsa assieme alla Germania”.
Il colosso di Taiwan ha un budget da 100 miliardi di investimenti in tre anni e deve soltanto definire il sito per la maggiore regione industriale retta da un sistema democratico, l’Unione europea, nota il giornale. “Germania e Italia sarebbero rimaste in lizza per la scelta finale proprio perché sono, rispettivamente, il primo e il secondo Paese manifatturiero d’Europa”, si legge. “A favore della Germania giocano la densità industriale dell’intera economia e la disponibilità di forza lavoro qualificata. Ma i contatti avviati con il governo di Berlino all’inizio di dicembre 2021 sembrano entrati in una fase di stallo, mentre i negoziatori taiwanesi valuta anche l’opzione italiana. A interessare particolare sarebbe un’ubicazione della nuova fabbrica nei distretti manifatturieri fra la Lombardia e il Veneto”.
Tutto sembra molto in linea con il nuovo mantra di questi mesi, quello che il segretario al Tesoro statunitense Janet Yellen chiama il friend-shoring, continua il giornale: “Investimenti nei Paesi amici, nelle democrazie liberali, per tutelarsi dalle rotture e dalle aggressioni da parte dei grandi regimi autoritari dell’Eurasia”.
L’Italia di Mario Draghi, grande amico di Yellen, sarà pronta a dare un dispiacere alla Cina nel caso in cui Tsmc scegliesse il Bel Paese? Non sarebbe il primo, dopo l’addio – quantomeno nei fatti – alla Via della Seta e diverse occasioni in cui il governo ha esercitato i poteri speciali per proteggere settori critici da mire cinesi.