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Leadership elettronica. Leonardo svela i suoi piani

Il sistema industriale italiano sarà al centro del piano di crescita e sviluppo in cinque anni di Leonardo che punta così alla leadership europea nell’elettronica per la Difesa. Grazie a questa divisione si implementerà il modello di “Factory of the future” e si coinvolgeranno le università per rinnovare le linee produttive e rafforzare la supply chain

Leadership elettronica. Leonardo svela i suoi piani

Un piano in cinque anni per diventare leader europeo dell’elettronica per la Difesa. È l’obiettivo di Leonardo, che con la divisione Elettronica vuole

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Un piano in cinque anni per diventare leader europeo dell’elettronica per la Difesa. È l’obiettivo di Leonardo, che con la divisione Elettronica vuole mettere al centro di questo processo il sistema industriale nazionale. Così un totale di 300 milioni annui verrà investito non solo per sviluppare nuovi prodotti e rinnovare le linee produttive, ma anche per puntare al nuovo modello organizzativo della “Factory for the future” e alla creazione di un ecosistema di open innovation.

La divisione
La divisione Elettronica si occupa già di progettare, sviluppare e produrre radar a cui si aggiungono la sensoristica avanzata, e i sistemi di protezione e difesa delle piattaforme di ogni tipo, da quelle aeree a quelle spaziali, da quelle terrestri a quelle navali. Con il nuovo piano punterà a crescere ancor di più proseguendo su più direzioni, tra cui una maggiore competitività delle linee produttive, della logistica e della supply chain e dando una spinta all’innovazione. A ciò si aggiunge anche il consolidamento della rete di open innovation, creando nuovi accordi pubblico-privati con centri di ricerca, Università e Itis.

Gli investimenti

Duecento milioni di euro all’anno andranno al sistema industriale italiano. A cui se ne aggiungono altri 100 milioni provenienti dalla divisione inglese. Non solo, sono stanziati ulteriori 50 milioni per i primi tre anni della pianificazione con il fine di ottimizzare i siti industriali del nostro Paese. In questo senso l’idea è creare infatti poli tecnologici specializzati, concludere la digitalizzazione delle linee produttive, rafforzare la logistica, proseguire nella direzione della sostenibilità ambientale e destinare una parte di questi ultimi fondi ai flussi produttivi e alla supply chain.

Factory of the future

Al centro del rafforzamento delle linee produttive vi sarà la “Factory of the future”. Si tratta di un nuovo modello di fabbrica intelligente che incorpora i concetti di industria 4.0 e digital manufacturing, insieme alla robotica e ai sistemi digitali. L’idea sta venendo già sviluppata nel Regno Unito e vuole integrare l’ingegneria con la produzione, insieme a investimenti mirati su infrastrutture digitali e tool per automatizzare via via sempre più i processi e gli impianti di produzione, aumentando la tracciabilità dei flussi.

Primi passi

Proseguendo nell’approccio della Factory for the future, Leonardo ha già avviato allo stabilimento di Nerviano (Lombardia) una linea di produzione automatizzata di pannelli fotovoltaici per applicazioni nel campo spaziale. Mentre, agli impianti a Cisterna di Latina (Lazio) si stanno applicando sistemi di manutenzione predittiva. Le risorse non verranno però allocate solo sui siti industriali e i prodotti, ma anche sulle nuove tecnologie in ottica di open innovation. Si creeranno in questo modo ecosistemi tecnologici sul territorio nazionale, potenziando le collaborazioni con il mondo della ricerca e della formazione. Lo scambio attivo con il settore accademico e scientifico sarà strategico per indirizzare maggiormente corsi, tesi e stage su obiettivi industriali della divisione Elettronica.

I poli di eccellenza italiani

I 18 poli di eccellenza italiani della divisione Elettronica potranno in questo modo gestire il portafoglio tecnologico con l’intera filiera di valore: dallo sviluppo alla produzione. Di questi, il centro di Roma Tiburtina diventerà sempre più il punto di riferimento per lo sviluppo e supporto di sistemi di comando e controllo e radar navali, terrestri e del traffico aereo, oltre alla produzione di tecnologie a microonde. Mentre il polo di Cisterna di Latina diventerà il “capofila” per sviluppare e produrre sistemi di comunicazione e computer avionici, integrando anche la componente di customer support. Il centro di Napoli Fusaro sarà invece centro per la produzione e supporto logistico di radar. Ed infine, il polo di Genova Puccini rinforzerà la propria missione verso comunicazioni terrestri e navali, i sistemi di navigazione e i data link.

Fonte: Formiche.net

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