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Missili balistici: cosa succede tra Corea del Nord, Corea del Sud, Giappone e Stati Uniti

Il 4 ottobre la Corea del Nord ha lanciato un missile balistico sul Giappone. Il 5 ottobre Stati Uniti, Giappone e Corea del Sud hanno svolto esercitazioni militari in risposta alla provocazione compreso il lancio di quattro missili terra-terra nel mar cinese orientale

Missili balistici: cosa succede tra Corea del Nord, Corea del Sud, Giappone e Stati Uniti

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Mentre crescono i timori per un’escalation nello scontro tra Russia e Ucraina, dall’altro capo del mondo la Corea del Nord ha lanciato un missile balistico intermedio — con la capacità di trasportare un’arma nucleare — sul Giappone.

Il 4 ottobre Pyonyang ha effettuato il primo test balistico in otto mesi, lanciando un missile IRBM che ha percorso circa 4.600 chilometri e ha sorvolato il Giappone. Tanto che il governo nipponico ha emesso una allerta per la popolazione di cercare riparo.

In risposta, Stati Uniti, Giappone e Corea del Sud hanno condotto le proprie esercitazioni militari. Washington e Seul hanno risposto con quattro missili terra-terra nel mar cinese orientale al lancio provocatorio di ieri di Pyonyang.

Tuttavia, qualcosa sembra essere andato storto. Un missile balistico sudcoreano si è schiantato al suolo nelle prime ore di oggi a Gangneung, nel nord-est del Paese, durante esercitazioni congiunte con gli Stati Uniti, gettando nel panico i residenti della città costiera già scossa a causa dei test missilistici sempre più provocatori della Corea del Nord. Lo riporta il Washington Post.L’esplosione e il successivo incendio provocati dal missile, scrive il giornale, hanno indotto molti a credere che si trattasse di un attacco nordcoreano. Successivamente, lo Stato Maggiore di Seul ha reso noto che si è trattato di un incidente e che non ci sono stati feriti.

Ma la tensione resta alta. Il lancio da parte della Corea del Nord del suo primo missile balistico sullo spazio aereo del Giappone in oltre cinque anni farebbe infatti presagire l’arrivo di ulteriori test di armi, inclusa la temuta settima detonazione nucleare. Si prevede che Pyonyang aspetterà fino a quando Pechino, il suo principale alleato, terrà il suo congresso del Partito Comunista alla fine di questo mese.

Ma alcuni esperti ora si chiedono se potrebbe arrivare prima del previsto.

IL MISSILE LANCIATO DA PYONYANG

Per la prima volta in otto mesi, il 4 ottobre la Corea del Nord ha testato un missile balistico a raggio intermedio (Irbm), capace di sorvolare il Giappone, secondo le rilevazioni dei militari di Seul.

È il primo lancio di missili ordinato dal leader nordcoreano  Kim Jong-un sul Giappone dal 2017. Il Comando di stato maggiore congiunto sudcoreano ha riferito di aver rilevato il lancio da Mupyong-ri, nella provincia settentrionale di Jagang, effettuato alle 7.23 locali (00.23 in Italia). Il missile ha percorso circa 4.500 chilometri, confermando il superamento del Giappone e toccando un apogeo di circa 970 km alla velocità massima considerevole di Mach 17, prima di cadere nell’Oceano Pacifico.

Le autorità d’intelligence di Corea del Sud e Stati Uniti stanno conducendo un’analisi dettagliata per verificare le specifiche del missile che, a una prima analisi, rimanda a un Hwasong 12 che a gennaio volò per circa 800 chilometri a un’altitudine massima di 2.000 km.

UN MISSILE BALISTICO IN GRADO DI COLPIRE L’AMERICANA GUAM

Il missile ha coperto la distanza più lunga mai percorsa da un missile nordcoreano, sottolinea la Bbc, che hanno già raggiunto un’altezza di circa 1.000 km, più alta della Stazione Spaziale Internazionale.

Se avesse preso un’altra traiettoria, con quella portata il missile avrebbe potuto colpire l’isola americana di Guam, sede delle basi militari statunitensi che hanno inviato aerei da guerra avanzati nella penisola coreana in dimostrazioni di forza durante i passati periodi di tensione con la Corea del Nord.

Shunji Hiraiwa, un esperto di Corea del Nord presso l’Università di Nanzan in Giappone, ha affermato al Financial Times che la portata implicava che Pyongyang potrebbe aver raggiunto il suo obiettivo di sviluppare un missile in grado di raggiungere Guam, il territorio degli Stati Uniti. “Si tratta di un serio progresso tecnologico negli ultimi cinque anni”, ha aggiunto l’esperto.

I TEST DELLA COREA DEL NORD

La Corea del Nord ha testato circa 40 missili in circa 20 diversi eventi di lancio quest’anno. Un’analisi pubblicata da Nikkei la scorsa settimana ha suggerito che quasi il 40% dei missili nordcoreani testati dal 2019 aveva “traiettorie variabili”, illustrando i notevoli progressi di Pyongyang nello sviluppo di una nuova generazione di armi manovrabili che possono essere sia più precise che molto più difficili da intercettare e distruggere.

LA DOTTRINA NUCLEARE DELLA COREA DEL NORD

Non solo. Il mese scorso, la Corea del Nord ha adottato una nuova legge che autorizza l’uso preventivo di armi nucleari in alcuni casi, una mossa che rappresenta la dottrina nucleare di Pyongyang sempre più aggressiva. Politico ricorda che secondo alcuni esperti il leader nordcoreano Kim alla fine tornerà ai colloqui diplomatici e utilizzerà il suo arsenale ampliato per fare pressione su Washington affinché accetti il ​​suo paese come stato nucleare, un riconoscimento che ritiene necessario per ottenere la revoca delle sanzioni internazionali e di altre concessioni.

LA RISPOSTA DI SEUL E WASHINGTON

Nel frattempo, non si è fatta attendere la risposta di Corea del Sud, Giappone e Stati Uniti che hanno avviato esercitazioni militari congiunte.

Le forze armate di Corea del Sud e Stati Uniti hanno risposto al test balistico nordcoreano già nella giornata di ieri, quando un caccia sudcoreano F-15K ha sganciato due bombe di precisione a guida satellitare Jadam su un’isola disabitata del Mar Giallo, Jikdo. Lo ha reso noto tramite un comunicato lo Stato maggiore della Difesa di Seul, secondo cui all’esercitazione hanno preso parte quattro cacciabombardieri F-15K sudcoreani e quattro F-16 statunitensi.

Oggi, 5 ottobre, le due forze armate hanno lanciato quattro missili balistici a corto raggio Atacm nel Mar del Giappone.

Fonte: Starmag.it

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