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La Nasa crea un team per studiare gli oggetti volanti non identificati

Ricercatori, scienziati ed esperti di aeronautica saranno impegnati nello studio degli Uap. L'ente spaziale precisa: "Non ci sono prove che siano di origine extraterrestre"

La Nasa crea un team per studiare gli oggetti volanti non identificati

La Nasa, l'ente spaziale degli Stati Uniti, arruolerà un team indipendente di ricercatori, scienziati ed esperti di aeronautica per studiare a partire

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La Nasa, l’ente spaziale degli Stati Uniti, arruolerà un team indipendente di ricercatori, scienziati ed esperti di aeronautica per studiare a partire da questo autunno (e per nove mesi) gli oggetti volanti non identificati (anche UAP o unmanned aerial phenomena), con l’obiettivo di migliorare la sicurezza aerea e comprendere meglio la natura di quegli “eventi nel cielo che non possono essere identificati come aerei o fenomeni naturali noti“, ha fatto sapere l’Agenzia. A scanso di equivoci dalla NASA hanno precisato subito che si “intende studiare questi avvistamenti da una prospettiva scientifica” aggiungendo che “non ci sono prove che gli UAP siano di origine extraterrestre“.
La squadra sarà guidata dall’astrofisico David Spergel e cercherà di lavorare sui dati disponibili a oggi sugli UAP e capire come acquisire al meglio i dati sugli UAP in futuro. “Data la scarsità di osservazioni, il nostro primo compito è semplicemente raccogliere il set di dati più solido possibile-  ha spiegato Spergel – identificheremo quali dati, da civili, governo, organizzazioni non profit, aziende, esistono, cos’altro dovremmo cercare di raccogliere e come analizzarli al meglio”. Secondo la Nasa che lo studio degli avvistamenti Uap è in linea con gli interessi dell’agenzia spaziale. Nonostante l’Agenzia sia nota per i suoi sforzi nell’esplorazione spaziale, la prima “A” della Nasa sta per aeronautica ed “è coerente con i nostri principi di apertura, trasparenza e integrità scientifica”, ha ribadito Thomas Zurbuchen, amministratore della NASA per le missioni scientifiche.
Fonte: Huffpost.it

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