Un altro no. La Cambogia ha negato ancora una volta di voler autorizzare la presenza militare cinese nella base di Ream. Alla viglia della posa della
Un altro no. La Cambogia ha negato ancora una volta di voler autorizzare la presenza militare cinese nella base di Ream. Alla viglia della posa della prima pietra, Phay Siphan, portavoce del governo, ha descritto l’espansione del porto come “cooperazione tra Cina e Cambogia”. Niente di più. Non è, almeno secondo la Cambogia, la nascita di un avamposto navale cinese nel Golfo del Siam (o di Thailandia), vicino allo Stretto di Malacca, a Ovest del Mar Cinese Meridionale, come temuto dagli Stati Uniti.
Siphan ha sostenuto che ospitare una potenza militare straniera sarebbe una violazione della Costituzione cambogiana e che non c’è stato alcun cambiamento nei termini dell’accordo. Ma non ha voluto commentare l’entità del coinvolgimento cinese e ha detto che il progetto prevedeva la costruzione di un impianto per la riparazione delle navi. Secondo Zhao Lijian, portavoce del Ministero degli Esteri cinese, sarà una “ristrutturazione” della base che “mira a rafforzare la capacità della marina cambogiana di mantenere l’integrità territoriale marittima e di combattere la criminalità marittima”.
Gli Stati Uniti, forse anche perché non sottovalutano il passato e la guerra civile cambogiana, non sembrano fidarsi delle rassicurazioni più volte dichiarate dalla Cambogia dal 2019, quando l’accordo è stato annunciato. “Abbiamo visto la Repubblica popolare cinese tentare di proporre una serie di accordi oscuri e opachi che vorrebbero vedere firmati nel cuore della notte, senza alcun input o trasparenza”, ha dichiarato Ned Price, portavoce del dipartimento di Stato americano parlando di “uno schema” noto di Pechino.
A gennaio l’Asia Maritime Transparency Initiative, fondata dal centro studi Center for Strategic and International Studies, ha pubblicato immagini satellitari di due draghe “a conchiglia” al lavoro nel porto e ha affermato che, sebbene l’entità del dragaggio sia sconosciuta, potrebbe segnare un “significativo aggiornamento” della base. “Le acque poco profonde intorno a Ream significano che attualmente è in grado di ospitare solo piccole navi da pattugliamento”, si legge. “Un porto con acque profonde la renderebbe molto più utile sia per la Marina cambogiana che per quella cinese”. Immagini più recenti di aprile, analizzate dall’Associated Press, mostrano le draghe ancora sul posto e al lavoro.
Fonte: Formiche.net