Una nuova sfida si prospetta per i film di spionaggio: oltre a impronte digitali, riconoscimento facciale e scansioni della retina, ora si aggiung
Una nuova sfida si prospetta per i film di spionaggio: oltre a impronte digitali, riconoscimento facciale e scansioni della retina, ora si aggiunge anche il respiro.È in arrivo, infatti, il naso artificiale in grado di riconoscere l’identità di una persona proprio dai composti chimici presenti nell’aria che emettiamo, aprendo la strada a nuovi sensori da utilizzare ad esempio per lo sblocco degli smartphone. Il dispositivo, che è in grado di confermare l’identità con un’accuratezza superiore al 97%, è stato messo a punto da un gruppo di ricercatori guidato dalla giapponese Kyushu University, che ha pubblicato i risultati sulla rivista Chemical Communications.
“Le caratteristiche fisiche – come le impronte, il viso e la voce – possono essere copiate o addirittura compromesse da lesioni”, dice Chaiyanut Jirayupat, alla guida dello studio.
“Recentemente l’odore umano è emerso come una nuova classe di autenticazione biometrica – aggiunge – che essenzialmente utilizza la tua composizione chimica unica per confermare chi sei”.