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Il commercialista nel metaverso

Come con i precedenti cambiamenti di paradigma, il nuovo mondo virtuale trasformerà qualitativamente ogni aspetto dell’esperienza umana, comprese le attività di

Il commercialista nel metaverso

Il metaverso è alle porte. Come con i precedenti cambiamenti di paradigma, il nuovo mondo virtuale trasformerà qualitativamente ogni aspetto dell’espe

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Il metaverso è alle porte. Come con i precedenti cambiamenti di paradigma, il nuovo mondo virtuale trasformerà qualitativamente ogni aspetto dell’esperienza umana, comprese le attività di consulenza fornite dai professionisti. Se il metaverso, infatti, promette di riprogettare industrie, economie, società e fisco, anche l’attività dei commercialisti ne sarà profondamente influenzata.

Il metaverso si riferisce a un mondo virtuale condiviso, persistente e tridimensionale in cui le persone interagiscono con gli oggetti, l’ambiente e tra loro attraverso rappresentazioni digitali di se stesse o avatar. Libero dai limiti fisici del tempo e dello spazio, il metaverso presenta nuove opportunità di trasformazione in tutti i settori. Simile all’era di Internet mobile, l’era immersiva richiederà un cambiamento radicale nell’approccio delle aziende al coinvolgimento dei clienti, al branding, allo sviluppo del prodotto, all’innovazione e, in definitiva, all’intero modello di business.

Molti stanno già sperimentando come costruire spazi sociali virtuali, vendere oggetti virtuali come vestiti o scarpe per avatar, creare gemelli digitali di fabbriche per ottimizzare le operazioni e persino condurre interviste e inserire nuovi dipendenti. Tra le tante implicazioni che il nuovo mondo virtuale porterà molte riguarderanno i cittadini e le imprese italiane assistite dai commercialisti. Le aziende si chiedono come pensare al metaverso in ordine alla strategia futura e agli investimenti da fare per essere pronte. Ci sono tanti aspetti di cui tenere conto. A partire dal modo in cui le aziende interagiscono con i propri clienti e dipendenti. I dispositivi di realtà virtuale aumentata in arrivo non solo ci consentiranno di interagire nel metaverso, ma consentiranno alle aziende di tracciare dati sempre più personali.

Le leggi e le normative attuali sui dati dovranno essere aggiornate alla sicurezza, alla responsabilità, alla proprietà intellettuale e ai diritti digitali. Standard riconosciuti a livello globale emergeranno per consentire l’interoperabilità e i governi dovranno intervenire. Sarà importante comprendere come nel metaverso funzioneranno meccanismi di scambio basati su blockchain e quali implicazioni potrebbe avere un simile cambiamento sul futuro dei modelli di business e delle strutture aziendali. In tale contesto saranno dunque necessarie nuove soluzioni normative in termini di privacy, di proprietà intellettuale ed industriale e di implicazioni fiscali. Un nuovo impianto giuridico ancora da scrivere avrà delle fonti diverse da quelle a cui siamo abituati. Sarà il codice digitale a fare da padrone, cioè l’insieme dei software e degli hardware che regolano il funzionamento del sistema. Spostare le attività commerciali in una realtà come il metaverso metterà il mondo fisico regolamentato da ordinamenti giuridici esistenti a confronto con il mondo virtuale, dove regna il digital code. I due sistemi, per convivere, dovranno dialogare.

Per tale motivo appare sempre più urgente sviluppare una nuova, specifica, legislazione. Anche al fine di preservare quello che è uno dei più antichi poteri dello Stato: il potere fiscale. Acquistare nel metaverso un appezzamento (land) pone interrogativi circa le differenze esistenti tra il tradizionale acquisto di una proprietà immobiliare e il suo surrogato digitale.

Allo stesso tempo occorrerà capire in che modo si ha diritto di disporre della proprietà per venderla, darla in locazione o, semplicemente, per realizzare eventi online e in che modo il diritto di proprietà esclude gli altri, sia in termini di acceso e uso esclusivo che di riservatezza dell’ambiente privato. Vanno considerate le implicazioni tributarie. Il terreno (land) acquistato nel metaverso si configura come un Nft (Non Fungible Token) e può essere redditualmente considerato come un fabbricato ubicato all’estero ovvero per la persona fìsica che detiene l’Nft riferito all’immobile, si genererà materia imponibile nel caso di rivendita dell’Nft, posto che non viene (chiaramente) venduto il fabbricato ma il diritto incorporato nel token, soggetto a tassazione come reddito diverso, quale plusvalenza. Quello stesso fabbricato nel metaverso potrebbe essere anche locato, con tutto ciò che ne consegue in termini giuridici e fiscali. E’ di tutta evidenza che per i commercialisti e degli altri professionisti ordinistici, si apre un mondo che genererà una nuova domanda di servizi di consulenza e che impone esigenze di formazione specifica e di riorganizzazione delle proprie attività, se si vorrà restare al passo coi tempi. Rendendo ancora più impellente la crescita dimensionale delle strutture professionali, superando il nanismo che oggi le caratterizza.

Fonte: Huffpost.it

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