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Ithaca: l’ intelligenza artificiale che decifra le antiche iscrizioni

Ithaca: l’ intelligenza artificiale che decifra le antiche iscrizioni

L'epigrafia, ovvero la scienza che studia le iscrizioni, è uno dei cardini su cui si fonda la ricostruzione della storia antica. Ma le iscrizioni

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L’epigrafia, ovvero la scienza che studia le iscrizioni, è uno dei cardini su cui si fonda la ricostruzione della storia antica. Ma le iscrizioni condividono un destino molto diffuso: il corso del tempo e degli eventi infatti ha finito per danneggiarne molte, rendendone alcune illeggibili o quasi. Per non parlare dei problemi relativi alla datazione e alla collocazione originaria.

Oggi però abbiamo la possibilità di sfruttare l’Intelligenza Artificiale e plasmare degli strumenti altamente specializzati e capaci di svolgere o semplificare enormemente specifici compiti. E così nasce Ithaca, il sistema sviluppato da DeepMind di Alphabet (ovvero Google) assieme al Dipartimento di Lettere e Filosofia dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, alla Facoltà di Lettere dell’Università di Oxford e al Dipartimento di Informatica dell’Università di Economia e Commercio di Atene.

Nello specifico, Ithaca è un deep neural network pensato per la ricostruzione del testo delle iscrizioni in greco antico, ma anche per assistere gli studiosi nel difficoltoso percorso di attribuzione geografica e cronologia.

L’iscrizione qui sopra, restaurata da Ithaca, riporta un decreto riguardante l’Acropoli di Atene ed è datata 485/4 a.C.

L’architettura di Ithaca è basata sulla collaborazione, e fa cioè comunque affidamento sulla capacità degli studiosi di interpretare i risultati forniti: si tratta di uno strumento progettato per assistere ed espandere il flusso di lavoro degli storici, e non per rimpiazzarli. E per rendere la ricerca disponibile alla comunità di ricercatori, è stata perfino lanciata una versione interattiva gratuita di Ithaca, ed il codice è stato reso open source.

LA SINERGIA CON LA COMPONENTE UMANA È FONDAMENTALE

Ithaca, il cui nome è chiaramente tratto dall’isola patria di Ulisse, non è però una creatura originale, ma prende le mosse da un progetto precedente, Pythia (altro nome di discendenza greca: la pizia era la sacerdotessa di Delfi che riferivo i responsi dell’oracolo di Apollo Pizio), che ha fornito le basi per l’attuale sistema.

Il sistema è stato addestrato sulla base del più grande set di dati digitali relativi alle iscrizione greche disponibile, ovvero quello del Packard Humanities Institute. L’IA a partire da queste informazioni interpreta le iscrizioni fornendo agli studiosi diverse ipotesi di restauro testuale.

Come detto in apertura, Ithaca non si limita solo a riempire i buchi delle iscrizioni danneggiate, ma fornisce anche dei dati relativi alle possibili posizioni originali con una precisione stimata del 71%.

Per quanto riguarda l’attribuzione geografica, viene fornita agli storici una distribuzione di probabilità sulle varie ipotesi in luogo di un singolo output, in modo da favorire il compito interpretativo della componente umana. Questi risultati vengono inoltre visualizzati anche su una mappa in modo da restituire un colpo d’occhio immediato che possa mettere in evidenza eventuali connessioni geografiche interne al mondo antico.

Infine c’è l’attribuzione cronologia: Ithaca quando data un testo produce una distribuzione delle ipotesi in tutti i decenni a partire dall’800 a.C. fino all’800 d.C con una precisione di circa 30 anni rispetto all’effettiva data. Ad ogni modo, il modo con cui i dati vengono presentati è concepito sempre per facilitare il compito degli studiosi che possono così visualizzare in maniera chiara l’affidabilità del modello per intervalli di date specifici.

Ithaca è dunque già oggi uno strumento preziosissimo per assistere gli storici, specie considerando che i principi che ne regolano il funzionamento (li trovate descritti in maniera più dettagliata al link in FONTE) possono essere applicati anche ad altre lingue, non solo al greco antico. E infatti se da sola Ithaca raggiunge un tasso di precisione del 62% nella ricostruzione di testi danneggiati, l’utilizzo di Ithaca da parte degli storici ne ha migliorato l’accuratezza dal 25 al 72%, confermando quindi come la sinergia tra l’Intelligenza Artificiale e quella umana sia l’opzione più efficiente.

Fonte: hdblog.it

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