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Dall’idea di un pony pizza, la startup che vuole rivoluzionare le consegne rapide

Dall’idea di un pony pizza, la startup che vuole rivoluzionare le consegne rapide

PonyU, startup che si è affermata per il suo modello di logistica urbana dell’ultimo miglio, ha recentemente lanciato un nuovo servizio in grado di ri

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PonyU, startup che si è affermata per il suo modello di logistica urbana dell’ultimo miglio, ha recentemente lanciato un nuovo servizio in grado di rivoluzionare le consegne di molti e-commerce sul territorio italiano. A partire da Roma e Milano, mette a disposizione anche dei piccoli player del commercio online, piccoli magazzini urbani, dove la merce viene stoccata, organizzata e consegnata in poche ora dai pony express urbani di PonyU.

Anche se il trasporto sulla lunga tratta fila liscio, è nell’ultimo miglio che si gioca la soddisfazione del cliente. Partendo da questo assunto, nel 2015, Luigi Strino, assieme ad Alessandro Melorio e Luca Oliano, ha dato vita a PonyU. “Da ragazzino ho fatto il pony pizza a Napoli, poi ho fatto il programmatore e sono sempre stato appassionato di tecnologia – spiega Strino – e con PonyU non facciamo che applicare la tecnologia al mondo delle consegne e dei pony express”. Grazie a una tecnologia proprietaria ogni consegna effettuata da PonyU è ottimizzata per tempi di percorrenza, perché è affidata al driver più vicino al punto vendita o di ritiro, che può utilizzare i diversi mezzi della flotta: bici, scooter e furgoncini, anche elettrici.

“Abbiamo realizzato oltre due milioni di consegne, spaziando da ogni tipo di prodotto: moda, elettronica, prodotti farmaceutici, spesa, mantenendo sia la catena del freddo che quella del caldo – sottolinea Luigi Strino – oggi siamo in grado di fornire ai nostri clienti una gestione delle consegne in grado di competere con i grandi player internazionali. Pam si appoggia a noi per sviluppare il suo servizio di ultra fast delivery; siamo noi a gestire le consegne, alla giusta temperatura, di Tannico Express”.

E sempre tenendo al centro la figura dei pony: “Prima che scoppiasse la polemica sui Rider e si stabilissero delle garanzie minime per i lavoratori, i nostri corrieri avevano già una situazione contrattuale migliore – ci tiene a precisare Strino – Noi dipendiamo dai pony, dobbiamo fidelizzarli, garantire stabilità e puntare sull’empatia”.

Piccoli magazzini di prossimità per consegne veloci

La nuova soluzione implementata da PonyU passa attraverso i dark store, hub cittadini in cui stoccare la merce per una consegna rapida all’interno del territorio cittadino. Non si tratta di grandi magazzini tradizionali, spesso localizzati in cintura, sono spazi urbani di 80 / 100 metri quadrati, che sostituiscono il piccolo negozio. In questo modo, i marchi si avvicinano al cliente e la consegna può essere gestita in rapidi.

Un brand che non è presente a Roma o Milano (da marzo il servizio si estende anche a Torino e Bologna), potrà affittare un proprio spazio in uno degli hub di PonyU. Qui la merce viene stoccata e saranno disponibili i servizi di consegna rapida: entro un’ora dall’ordine, nell’arco della giornata o il giorno successivo, Inoltre, è possibile stabilire fasce di consegna precise, nell’arco di 30 minuti. “Per i nostri clienti, sono soluzioni a valore aggiunto – spiega Strino – e i locker automatici sono una pezza al problema delle consegne, noi vogliamo garantire la consegna a domicilio, con un servizio just in time, che riduce al minimo l’incertezza. Abbiamo un 99% di consegne in orario”. Avvicinando i magazzini al cliente finale e monitorando i movimenti dei pony express è possibile ottimizzare i tempi, garantendo tempi rapidi di consegna.

Quello dell’ultimo miglio è un business in rapida espansione, negli ultimi 18 mesi in Europa ha fatto registrare un fatturato di 20 miliardi di euro. “Noi ci muoviamo nel settore dal 2015 – conclude Strino – e confidiamo di avere le spalle abbastanza larghe e che la fiducia raccolta in Italia ci permetta di competere alla pari con i Big internazionali. Quello che proponiamo a chi fa e-commerce è di non cedere potere alle piattaforme, ma di poter gestire direttamente il proprio servizio”.

Fonte: Soleguardiano.it

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