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Banche e imprese: sinergia per il rilancio

Giuseppe Pino (Confapi) e Gianfranco Antognoli (Concredito): "Dialogo con gli istituti di credito per sostenere le aziende che investono"

Banche e imprese: sinergia per il rilancio

Accompagnare le aziende che fanno investimenti per migliorare la condizione di sicurezza degli impianti e delle strutture, proporsi come il faro-guida

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Accompagnare le aziende che fanno investimenti per migliorare la condizione di sicurezza degli impianti e delle strutture, proporsi come il faro-guida verso il cosiddetto Bonus 110%, opportunità introdotta dal Governo che può essere “un importante incentivo per l’industria edile ed il suo indotto”. Confapi (la Confederazione italiana della piccola e media industria privata) e Concredito (studio di consulenza, con sede in Toscana ma operativa a livello nazionale, specializzata nel settore del Corporate Banking) hanno accettato la sfida della concretezza, insieme alle banche più importanti del territorio. Un impegno intenso e operativo, ora più che mai in questa difficile fase di emergenza sanitaria e crisi – profonda – dal punto di vista economico e finanziario. Il traguardo da centrare è chiaro: fare squadra per crescere. “Adesso – affermano il presidente Confapi Giuseppe Pino e Gianfranco Antognoli, consigliere dell’associazione e fondatore di Concredito (già direttore generale del Mps leasing & factoring) – occorre progettare e soprattutto realizzare la ripresa e lo sviluppo possibili, occorre partire necessariamente e realisticamente dal quadro vero degli operatori chiamati ad ‘aggiustare le vele’ perché non si può ‘cambiare il vento’”.

Punto di partenza: “Un’analisi oggettiva e consolidata del nostro tessuto economico nazionale certifica ‘da sempre’ una sostanziale platea di piccole e medie imprese, aziende prevalentemente con una struttura di capitale proprio ‘inadeguato’ ma comunque capaci di generare reddito”. Un tessuto imprenditoriale “intelligente e versatile” ma – secondo i vertici Confapi – “afflitto da un nanismo patrimoniale e dimensionale strutturale”. Di qui la necessità, anzi l’urgenza – afferma l’associazione – di un “patto fra i naviganti”.

“Banche e imprese devono lavorare di più e meglio”: questo l’appello. Se il sistema imprenditoriale, le associazioni di categoria, i sindacati devono produrre uno sforzo eccezionale in un quadro sempre più (e sempre più lo sarà) competitivo e internazionale, “il sistema bancario deve assolutamente accompagnare la ripresa svolgendo appieno il proprio compito, portando a compimento la propria missione fino in fondo, ovviamente con un rigoroso controllo delle risorse destinate e una analisi forte e risoluta ma professionale, non improntato genericamente a una prudenza (che è sintomo di debolezza), ma con un’erogazione del credito che esamina il rischio secondo i pilastri veri dell’esame di un’azienda”.

Fondamentale in questo processo è e sarà la collaborazione delle organizzazioni di categoria e dei professionisti più qualificati. Come sottolinea Luigi Pino, presidente dell’Associazione: “E’ importante dare agli imprenditori soluzioni concrete ed un supporto serio, competente e professionale ed è questo che ci impegniamo da anni ad offrire alle nostre aziende associate”. “Le capacità, le energie, la forza di volontà, la credibilità e l’impegno delle persone deputate a realizzare questo cambiamento crediamo – conclude Gianfranco Antognoli – che possa ‘fare la differenza’ e far riprendere un cammino di crescita, di sviluppo e speriamo di serenità a questo nostro Paese: ognuno faccia dunque la propria parte perché i risultati saranno giudici inequivocabili della nostra azione quotidiana e strategica”.

Fonte : www.lanazione.it

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