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Barclays resta cauta sul settore bancario europeo, con qualche eccezione

La banca d'affari ha promosso Credit Suisse a equal weight, mentre nel caso di Aib Group e Bank of Ireland il rating passa a overweight. Le preferite sono Abn Amro, Lloyds Banking Group e Santander. Scartate Deutsche Bank, Seb e Hsbc

Barclays resta cauta sul settore bancario europeo, con qualche eccezione

L'invito degli analisti di Barclays è di assumere un comportamento cauto nei confronti del settore bancario europeo, su cui mantiene un rating neutral

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L’invito degli analisti di Barclays è di assumere un comportamento cauto nei confronti del settore bancario europeo, su cui mantiene un rating neutral, iniziando ad aumentare in maniera selettiva l’esposizione dal momento che si potrebbe assistere a nuovi lockdown a causa del Covid-19 e per le relative preoccupazioni macroeconomiche.

Ecco le nuove valutazioni degli esperti: il rating su Credit Suisse è stato aggiornato da underweight a equal weight (target price invariato a 8,50), mentre nel caso di Aib Group e Bank of Ireland il rating passa da equal weight a overweight (target price, rispettivamente, a 1,35 e a 2,50). Le banche europee preferite da Barclays risultano essere Abn Amro (overweight e target price a 13,5), Lloyds Banking Group (overweight, target price a 45) e Santander (overweight e target price a 2,9).

In particolare, quelle con le migliori prospettive a livello di rendimento del capitale sono Abn Amro, Kbc (equal weight) e Nordea (equal weight). Viceversa, le meno preferite sono Deutsche Bank (underweight e target price a 4,5), Seb (underweight e target price a 72) e Hsbc (underweight e target price a 350).

Una probabile adozione di misure sempre più stringenti si accompagnerà nei prossimi mesi a ulteriori misure di sostegno, prevedendo una maggior chiarezza sul rendimento del capitale come fattore positivo nei prossimi 3-6 mesi, anche se in ritardo. Sulla base dei multipli attuali e con un Rote del 5%, il settore per Barclays dovrebbe essere in grado di garantire almeno un rendimento del 5%.

La pressione sui margini continua a persistere, ma non è l’unica debolezza. Per mantenere la redditività del 2022 invariata rispetto al 2020, il net interest income (il margine di interesse netto) del settore dovrebbe diminuire del 10% circa all’anno per compensare la normalizzazione degli accantonamenti..

Questo sarebbe più di quanto Barclays si aspetta, un grande passo avanti rispetto al -2% circa l’anno registrato nel periodo 2015-2019. Anche i rischi di diluizione sembrano remoti, con perdite su crediti per 500-600 miliardi di euro nei prossimi 12 mesi (ovvero 130% -150% di perdita nell’analisi di Barclays negli scenari di stress) e i costi potrebbero in ultima analisi fornire un vento favorevole.

Restano, però, alcune sfide strutturali di lungo termine. “Ci sono forti possibilità che i livelli di valutazione possano scendere ulteriormente, soprattutto se vi sarà una maggior perturbazione economica accompagnata da una ripresa superficiale”, ha aggiunto Barclays. Comunque, ora il rischio-rendimento sta iniziando a favorire il settore e, da un punto di vista strategico, l’esposizione alle banche ha dei vantaggi, ad esempio le valutazioni sono basse, a buon mercato, e le banche sono meno vulnerabili alle cattive notizie rispetto alle società cicliche nel breve termine.

La posizione patrimoniale è molto più forte di quella post crisi globale finanziaria, il che significa che i dividendi possono essere ripristinati, a detta della banca d’affari, mentre l’M&A e le ristrutturazioni potrebbero migliorare la redditività nel medio termine e mitigare parte della pressione sul margine di interesse.

Fonte : www.milanofinanza.it

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