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Banche italiane: solide per raccolta e liquidità

Così evidenzia l'ultimo report di Scope Ratings, l'agenzia di rating europea, che ha analizzato lo stato di salute delle banche italiane

Banche italiane: solide per raccolta e liquidità

Fonte: advisoronline.it (Caricato da Monica Origgi) Nonostante il contesto sfidante, il sistema bancario italiano è solido. Così emerge dall'ultimo

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Fonte: advisoronline.it (Caricato da Monica Origgi)

Nonostante il contesto sfidante, il sistema bancario italiano è solido. Così emerge dall’ultimo studio di Scope Ratings, l’agenzia di rating europea, sul sistema bancario italiano in cui è stato analizzato lo stato di salute delle banche italiane.

In particolare gli esperti dell’agenzia di rating hanno evidenziato la solidità in termini di raccolta e liquidità. I profili di finanziamento e liquidità delle banche italiane sono solidi. La stabilità dei depositi al dettaglio e la gestione conservativa del rischio di tasso d’interesse le pongono al riparo dalle recenti turbolenze bancarie. La scarsa dipendenza dai finanziamenti all’ingrosso attenua ulteriormente gli impatti negativi.

In particolare lo studio si è soffermato su otto banche (Intesa Sanpaolo, UniCredit, Banco BPM, Banca MPS, BPER, Mediobanca, Credem, BP Sondrio) evidenziando che i depositi della clientela rimangono vicini ai massimi storici. i “depositi stabili al dettaglio” rappresentano quasi il 45% dei depositi totali – si legge nel report.

Il repricing dei depositi è stato finora basso, anche se il beta dei depositi dovrebbe attestarsi tra il 20% e il 40% nel 2023, secondo le proiezioni prudenti delle banche.

“La recente volatilità dei mercati potrebbe ostacolare l’accesso delle banche italiane al mercato all’ingrosso, ma il fabbisogno di emissioni è basso poiché le banche hanno anticipato parte dei loro piani di finanziamento annuali negli ultimi due trimestri, limitando la loro esposizione alle turbolenze del mercato”, ha affermato Alessandro Boratti, analyst della società, sottolineando che i due terzi della raccolta delle banche italiane derivano dai depositi dei clienti.

Inoltre le banche gestiscono il rischio di tasso d’interesse nel loro banking book attraverso il mercato degli swap o acquistando più obbligazioni a tasso variabile. A partire dalla fine del 2022, la duration del portafoglio di obbligazioni sovrane italiane di Intesa, ad esempio, è stata ridotta a soli 0,4 anni da 6,1 anni grazie all’attività di copertura.

Le banche italiane rimangono però esposte all’allargamento dello spread BTP-Bund. Negli ultimi 12 mesi, lo spread BTP-Bund è stato in media di circa 200 pb. All’inizio di aprile 2023, lo spread era di 180 pb.

Altro aspetto che sottolinea il report è che le banche possono utilizzare i titoli di Stato come collaterale per ottenere finanziamenti attraverso il mercato privato dei pronti contro termine e le linee di finanziamento della banca centrale, evitando così di vendere in perdita.

 

 

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