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De “Salvatore Todaro. La Storia di un Uomo”

De “Salvatore Todaro. La Storia di un Uomo”

Purtroppo lo scrivente ha un brutto carattere e pur con la consapevolezza che contro la stupidità nulla si può si ritiene che debba essere data un

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Purtroppo lo scrivente ha un brutto carattere e pur con la consapevolezza che contro la stupidità nulla si può si ritiene che debba essere data una risposta a qualche cialtrone che da ignorante ha discusso circa la sfilata dei “nostri” del Comsubin il 2 giugno a Roma.
Del Comandante Salvatore Todaro è stato realizzato un film con l’attore Favino che si ritiene presto verrà posto in visione. Todaro è stato uno dei più ardimentosi, leali, coraggiosi, valorosi comandanti di sommergibili della Regia Marina durante la 2° Guerra Mondiale.
Il 16/10/1940 in pieno Oceano Atlantico il Suo sommergibile Cappellini affonda la nave belga Kabalo. I 26 marinai belgi vengono tutti salvati dagli italiani di Todaro e posti in salvo sbarcandoli nelle Azzorre.
Al rientro nella base il Comandante Todaro viene apostrofato in malo modo dal comandante sommergibili tedeschi Karl Donitz che lo accusa di negligenza circa l’aver salvato i marinai belgi invece di lasciarli morire. Questa la risposta alle ingiurie:” Noi siamo Marinai. Marinai Italiani, abbiamo duemila anni di Civiltà sulle spalle, e noi queste cose non le facciamo”. Scriverà Todaro alla moglie :” Rina Carissima, oggi è un giorno fausto. C’è un eroismo barbaro ed un altro davanti al quale l’anima si mette a piangere. Il soldato che vince non è mai così grande quando si inchina al soldato vinto. Oggi noi ed i nostri nemici insieme ci siamo salvati”. Todaro nel novembre 1941 diventerà un Ufficiale della X MAS partecipando ad importanti operazioni nel Mediterraneo. La Sua vita terrena vedrà la sua fine il 14 dicembre 1942 a La Galite in Tunisia dove a bordo dela nave Cefalo troverà la morte a seguito di un attacco aereo inglese. Il Comandante Salvatore Todaro è una Medaglia d’Oro al Valor Militare. Si conclude. Gli Uomini si qualificano con le loro azioni, ed ancor di più quelli che un tempo si chiamavano Signori Ufficiali. Salvatore Todaro non è un esempio, “è l’esempio”. A quelli che sono tutte “chiacchiere e distintivo”, a quelli e quelle che per la carriera darebbero di tutto di più perchè per chiamarsi Patrioti non basta mettere il Tricolore sulla poppa di una barca, a quelli che “basta lo stipendio”, si ricorda che per ben 30 anni i 26 marinai belgi ed i sommergibilisti italiani superstiti ogni anno si recavano e forse si recano ancora a Livorno, sulla Tomba del loro Comandante.#società.
A cura di Savino di Scanno

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