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Come Siena è diventata la prima città d’arte sostenibile in Italia

Lo ha certificato un organismo delle Nazioni Unite: ma non è merito del Palio. C'entrano sicuramente le contrade come simbolo di sostenibilità sociale, la cultura enogastronomica, la tutela del paesaggio e del patrimonio artistico

Come Siena è diventata la prima città d’arte sostenibile in Italia

Fonte: Wired.it Perché aldilà della tradizione del Palio e della ricchezza culturale senese, il capoluogo toscano si è distinto rispetto

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Fonte: Wired.it

Perché aldilà della tradizione del Palio e della ricchezza culturale senese, il capoluogo toscano si è distinto rispetto a tutte le altre città d’arte italiane per una qualità oggi sulla bocca di tutti: la sostenibilità. Quest’anno il Comune di Siena è stato la prima località artistica italiana ad essere riconosciuta come sostenibile secondo gli standard del Global sustainable tourism council (Gstc), che ha fissato dei criteri basandosi sui 17 Sustainable Development Goals delle Nazioni Unite. “Il Gstc è nato da un’iniziativa dell’Onu e della United Nation World Tourism Organization, che chiede alle destinazioni di assolvere a 181 indicatori di sostenibilità che toccano tutti gli aspetti e non solo quelli ambientali come quello gestionale, culturale ed economico – spiega Susanna Gatti, direzione turismo, comunicazione e commercio del Comune di Siena, che ha fatto parte del gruppo operativo che ha intrapreso il percorso di certificazione nel 2021 – è stato un lavoro portato avanti da tutti: enti pubblici, associazioni e confederazioni aziendali”. Insomma, il riconoscimento del valore dell’impegno lungo un cammino di sviluppo sostenibile da parte della comunità cittadina. Ecco quali sono i motivi principali di questo riconoscimento:

La storia di Siena come avanguardia italiana della sostenibilità inizia oltre vent’anni fa, nel 2001, con un progetto per comprendere i valori delle emissioni inquinanti nella provincia. “Attraverso il primo bilancio di CO2 abbiamo scoperto che la quantità di assorbimenti delle foreste locali era di circa il 72% rispetto alle emissioni. A quel punto il presidente della Provincia ha detto di voler diventare carbon neutral entro il 2015. – spiega Simone Bastianoni, presidente dell’Alleanza Territoriale Carbon Neutrality e professore all’Università di Siena  E così sono state messe in campo le politiche vere, in pochi anni: il piano rifiuti che ha ridotto 40 discariche ad una e la realizzazione di un termovalorizzatore che serve 250mila persone. È stato fatto un Piano energetico provinciale e in 5 anni la Provincia da importatore è diventata esportatrice di energia, grazie allo sviluppo della geotermia, del fotovoltaico, dell’energia da rifiuti”.

Il risultato di questo sforzo massiccio è stato eccezionale, oltre le ambizioni iniziali: Siena è diventata carbon neutral, cioè ha compensato il 100% delle proprie emissioni a livello provinciale, già nel 2011. E da quel momento questo parametro ha continuato a migliorare.

Spazi verdi ampi e funzionali

Ogni senese ha mediamente 28 metri quadri di spazio verde a disposizione. In Italia la media pro-capite di spazio verde per ogni cittadino si aggira intorno ai 31, ma questa considera anche città dove la superficie di verde urbano a disposizione dei cittadini non raggiunge nemmeno i 9 metri quadrati, ovvero il limite minimo stabilito dalla legge. Si tratta in particolare di città d’arte, che per loro conformazione sono più carenti di spazi green. Siena, invece, fa eccezione grazie anche alle cosiddette valli verdi. Su un totale complessivo di circa 160 ettari di superficie racchiusa dalle mura, le valli verdi ammontano a circa 30 ettari, pari al 18 % del totale della superficie all’interno della cinta muraria. Zona in parte dedicata alle coltivazioni che sono approvvigionamento a chilometro zero per la città fin dal Medioevo.

Una città solidale e accessibile

Per la cultura senese, la sostenibilità sociale è pratica antica. Un impegno comune riflesso dalle contrade. Sono società di mutuo soccorso, esempio di cittadinanza attiva, che esistono da quasi mille anni come forma di tutela decentrata degli spazi cittadini. Note soprattutto per gareggiare al Palio, la loro attività è continua durante l’anno.

La tradizione culturale ed eno-gastronomica

Sfogliando il dossier di circa 160 pagine (Il Comune di Siena per il turismo sostenibile”) preparato dalla società di consulenza Editor, spin-off dell’Università di Padova, per presentare la richiesta di certificazione di Siena al Gstc, emergono tra i motivi del riconoscimento anche alcune caratteristiche peculiari delle città d’arte italiane, in particolare la ricchezza del patrimonio artistico e culturale e il valore della cultura eno-gastronomica e manufatturiera.

Elementi che già caratterizzano Siena secondo la visione di un turista straniero, ma che vanno valorizzati ulteriormente per attrarre visitatori italiani: nuovo target turistico cittadino, secondo quanto impongono le esigenze di adattamento agli effetti del riscaldamento globale che anche nella città toscana sono sempre più impellenti. “Il cambiamento climatico ridurrà il numero di turisti stranieri a Siena che rinunceranno per il caldo, mentre qui crescerà invece il numero di turisti italiani. In ogni caso, sarà premiata la qualità ed è in questa direzione che Siena cerca di superare un turismo di passaggio e aumentare i giorni di visita in città, proponendo tante alternative e motivi diversi per venire da noi”.

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