Fonte: Wall Strett Italia Anno 2009: il fintech sbarca in Italia. Un periodo in cui le istituzioni finanziarie tradizionali erano alle prese con u
Fonte: Wall Strett Italia
Anno 2009: il fintech sbarca in Italia. Un periodo in cui le istituzioni finanziarie tradizionali erano alle prese con una crisi e conseguente perdita di fiducia da parte dei clienti dopo il grande crack di Lehman Brothers e l’ondata di toxic assets guidata dai mutui subprime.
Questo periodo ha favorito la collaborazione tra esperti di tecnologia e finanza, portando all’emergere di nuove idee quali prestiti fra pari (peer to peer lending), la cessione dei crediti commerciali (invoice trading), l’anticipo dinamico dei pagamenti ai fornitori (dynamic discounting), sino alla tecnologia applicata alle assicurazioni (insurtech). I comuni denominatori erano due: l’uso intensivo della tecnologia per un percorso completamente digitale e soprattutto rapido e la disintermediazione rispetto al mondo del credito tradizionale.
Indice
Cosa è successo
Le fintech di matrice creditizia crearono un modello di business basato sulla velocità e quindi su modelli di valutazione delle imprese che dovevano necessariamente essere rapidi ed il più possibile automatizzati. Risultato: algoritmi a maglie molto strette e selezione solo dei migliori prenditori i quali tuttavia non avevano certo problemi di accesso al credito sui canali tradizionali.
Il futuro del fintech
Che futuro attende allora il fintech? Dobbiamo dichiarare l’esperimento chiuso? Assolutamente no. Il fintech è vivo, qualche operatore si è perso lungo la strada ma molti hanno cambiato pelle. Ha cercato spazi dove il denaro è più costoso e con rischi più parcellizzati ovvero il mondo del buy now – pay later; si è trasformato da fornire di denaro a fornitore di servizi puntando sulle soluzioni software di open banking ed i servizi di bank as a service, si è “bancarizzato” assumendo la forma delle challenger/neo banks che operano con vera e propria licenza bancaria ma con matrice del tutto digitale. Il processo innovativo è vivace, il mondo dei venture capitalist è ancora molto interessato al settore. Il fintech ha in serbo ancora parecchie soprese da svelarci.