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De “Obligatio est iuris vinculum quo necessitate adstringimur alicuis rei solvenda secondum iura nostra civitatis” ovvero del “Debito”.

De “Obligatio est iuris vinculum quo necessitate adstringimur alicuis rei solvenda secondum iura nostra civitatis” ovvero del “Debito”.

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L’ esame di Istituzioni di Diritto Romano fu uno dei primi esami sostenuti da chi scrive e l’ unico a cui il proprio padre riuscì ad assistere ed il vecchio manuale di Antonio Guarino è gelosamente conservato nella biblioteca di casa. L’ articolo narrera’ del “debito”. La Treccani illustra la etimologia della parola come participio passato del verbo latino “debere” quindi “debitus” come forma di dovere giuridico, etico, morale, finanziario.
A seguire la parola trova asilo nella preghiera più elevata rappresentata dal “Padre Nostro ” ed in ultimo sempre chi scrive gli ultimi 10 anni su circa 35 totali di vita professionale li sta’ vivendo nel mondo degli npl’s completando tutto l’ orizzonte finanziario esistente. Quanto in premessa si giunge al punto. Il punto è che esiste un modo per controllare i singoli, le famiglie, le nazioni e questo è il “debito”. Il debito finanziario è sia pubblico che privato come espresso in tabella e ciò determina la vita e talvolta la morte di intere società e la Grecia “docet”.Per le imprese la voce indebitamento è rilevabile dai bilanci, per le persone fisiche sulla capacità di spesa quotidiana al supermercato. Più persone o Stati sono indebitati e più facilmente si governano. Sui privati si fa leva su necessità ma anche sulla propensione ai consumi. Si arriva all’ assurdo di creare debiti finanziari pure per seguire i corsi universitari come negli USA. Sul debito pubblico poi enciclopedie sarebbero insufficienti per descriverlo con l’aggravante che esistono valute in circolazione stampate a debito in quanto disancorate dai depositi aurei ed il riferimento al Dollaro non è causale. Nelle conclusioni. Gli italiani hanno un debito pubblico tra i più elevati nel campo Occidentale ma si comportano come se fossero ricchissimi salvo poi girare per Roma, come per altre metropoli, e rendersi conto del degrado sociale. È un discorso complicato e complesso ma nel rapporto creditore-debitore è sempre il primo a dettare le condizioni e quando poi scoppiano le guerre qualche domanda gli scienziati di turno, eterni alchimisti del nulla, dovrebbero porsela. Sui debiti morali si stende un velo pietoso in quanto per loro natura inesigibili. Friedman affermava che non esistono pranzi gratis. Si potrebbe aggiungere che non dovrebbero esistere neanche pranzi a debito come in questa epoca #società.

A cura di Savino di Scanno

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