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Un bollino per certificare la pagella green delle infrastrutture

È Terna la prima azienda a elaborare le linee guida per il protocollo Envision

Un bollino per certificare la pagella green delle infrastrutture

Il protocollo internazionale Envision attesta quanto siano resilienti e green le grandi opere infrastrutturali come ponti, autostrade, linee ferroviar

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Il protocollo internazionale Envision attesta quanto siano resilienti e green le grandi opere infrastrutturali come ponti, autostrade, linee ferroviarie, porti. Si tratta di un pacchetto che indica ben 64 criteri di sostenibilità suddivisi in cinque macro aree: qualità della vita, leadership, allocazione delle risorse, mondo naturale, clima e resilienza. Envision è un severo maestro: impone di ascoltare e coinvolgere le comunità locali, di rispettare il paesaggio, di indicare con precisione la data di “scadenza” dell’opera stessa, ovvero quando sarà il momento di smantellarla ed eventualmente ricostruirla. Ma cosa succede quando ci troviamo di fronte ad “una prima volta”, ovvero a un’infrastruttura che non è mai stata certificata?

La risposta ce la dà Terna, una grande azienda italiana ma soprattutto la prima società a livello internazionale ad aver elaborato delle linee guida che consentono di applicare alle nuove infrastrutture di trasmissione elettrica i criteri di valutazione del protocollo Envision. Essere i primi al mondo ad avere ideato le Linee Guida non è solo una bella soddisfazione sul piano dell’immagine. Ma anche un’attestazione di qualità e attenzione all’ambiente spendibile sui mercati globali.

Con l’adozione di Envision, Terna potrà sottoporre a verifica la sostenibilità dei propri progetti dal punto di vista ambientale, sociale ed economico durante tutto il loro ciclo di vita. Così come l’adozione del protocollo consentirà all’azienda guidata da Stefano Donnarumma di valorizzare e ottimizzare i processi di concertazione, realizzazione e manutenzione delle infrastrutture elettriche attraverso il confronto con il territorio. Tuttavia bisogna osservare che già da anni la società aveva adottato una metodologia che ha facilitato l’approccio ad Envision. Lo confermano i ‘Terna Incontra’, il format che coinvolge i cittadini, gli enti amministrativi e le istituzioni sin dalle fasi iniziali degli interventi di sviluppo della rete coinvolgendo tutte le parti interessate.

Per Terna, che gestisce attualmente circa 75.000 km di rete elettrica e 900 stazioni sul territorio italiano, la sostenibilità è un elemento strategico: uno dei pilastri di crescita e creazione di valore per l’azienda e di benefici per l’intero sistema elettrico nazionale. I circa 10 miliardi di euro complessivi di investimenti che Terna ha previsto nell’aggiornamento del Piano Industriale 2021-2025 ‘Driving Energy’, sono considerati per loro natura sostenibili per il 99%. Gli interventi di Terna rappresentano, infatti, uno dei principali fattori per abilitare la transizione energetica verso la decarbonizzazione.

Il Piano di Sviluppo 2021 della rete elettrica di trasmissione nazionale, che prevede 18,1 miliardi di euro di investimenti nei prossimi 10 anni e oltre 30 nuovi progetti infrastrutturali, consentirà di favorire lo sviluppo e l’integrazione delle fonti rinnovabili, portando alla progressiva chiusura delle centrali più inquinanti e contribuendo al raggiungimento degli obiettivi del Green Deal. Secondo le stime di Terna, le opere programmate nell’arco di Piano permetteranno di ridurre le emissioni in atmosfera di CO2 per 5,6 milioni di tonnellate annue e consentiranno di demolire 4.600 km di infrastrutture obsolete.

Sempre sul fronte dell’ambiente, Terna ha appena lanciato il Tyrrhenian Lab investendo 100 milioni di euro nei prossimi cinque anni sullo sviluppo di competenze per la transizione energetica. L’obiettivo: istituire, in collaborazione con le Università di Cagliari, Salerno e Palermo, un centro di formazione di eccellenza distribuito nelle sedi delle tre città dove approderanno i cavi del Tyrrhenian Link, l’elettrodotto sottomarino di Terna che unirà la Campania, la Sicilia e la Sardegna. Un’opera che si svilupperà per 950 km di collegamento grazie a 3,7 miliardi di euro di investimenti, favorendo l’integrazione dei flussi di energia proveniente dalle rinnovabili.

“Il Tyrrhenian Lab ci permetterà di perseguire tre obiettivi cruciali per accelerare il processo di transizione energetica: investire sui giovani, accrescere le nostre competenze specialistiche e valorizzare i territori”, ha detto Stefano Donnarumma, amministratore delegato di Terna. “Sono fortemente convinto che il Tyrrhenian Lab sarà un asset strategico non solo per Terna, ma anche per il Paese. Con questo progetto Terna accompagnerà la formazione di risorse di eccellenza chiamate, nel prossimo futuro, a contribuire al cruciale impegno che l’azienda tutti i giorni mette in campo per garantire un sistema elettrico sicuro, affidabile e all’avanguardia”.

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