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TROPPO RICCHI, TROPPO SNOB, ALIENI DALLA REALTÀ, RIDICOLI E PERICOLOSI

TROPPO RICCHI, TROPPO SNOB, ALIENI DALLA REALTÀ, RIDICOLI E PERICOLOSI

Per Gentile concessione del Nuovo Giornale Naionale.it Leggo con un certo qual godimento l’articolo di Andrea Zok sulla vicenda che ha interessato

AUTOCRAZIA, TRA DISPOTISMO E DEMOCRAZIA
India deals a blow to US’ ‘democracy’ narrative
Socialist system lays foundation for democracy in China: Italian economist

Per Gentile concessione del Nuovo Giornale Naionale.it

Leggo con un certo qual godimento l’articolo di Andrea Zok sulla vicenda che ha interessato Alain Elkan e la sua esperienza sul treno dove si aggirano i lanzichenecchi.

Ha ragione Andrea Zhok nel non infierire sul soggetto di una situazione comica, ma nello stigmatizzare un modo di essere che è tipico delle élite radical chic, le quali vorrebbero comandare il mondo dall’alto della loro presunta superiorità. Molto presunta.

“Perché vedete – scrive Zok – è esattamente quella tipologia di umanità astratta che pensa di bombardare l’Irak per portarvi la democrazia e di bombardare l’Afghanistan per portarvi i diritti civili che le nostre classi dirigenti (come Elkann) mettono in scena ovunque nel mondo. E lo fanno a nome nostro. Lo fanno pensando sempre di avere tra sé e il resto del mondo un filtro che impedisce il contatto tra il “giardino” e la “giungla” (come Elkann pensava fosse il biglietto di prima classe). E il resto del mondo ride – tranne quando si trova sotto le bombe”.

La vicenda del treno e dei lanzichenecchi cade con una sincronicità perfetta su quanto mi raccontava non più tardi di ieri un’amica a proposito di certe discussioni avvenute in un salotto pseudo borghese in relazione al fatto che in Russia ci sarebbero élite liberal democratiche pronte a sostituirsi al governo dopo la caduta (ovviamente inevitabile) dell’autocrate Putin, il quale sarebbe ormai minato nel suo potere. In Russia, secondo costoro, non aspetterebbero altro che di copiare il modello liberal democratico occidentale o, meglio, il loro.

Una volta nel salotto di nonna Speranza c’era il pappagallo impagliato, ora nei salotti pseudo borghesi delle buone maniere e degli elevati pensieri, il pappagallo non più impagliato ripete il ritornello del mondo che non aspetta altro che la liberal democrazia e, soprattutto, la liberal democrazia nella versione elitaria snob e radical chic della borghesia caviar e champagne.

Capita, se questi signori uscissero dalla bolla di borotalco rosa nella quale respirano per non sentire la puzza del mondo, che i giovani iraniani che protestano non aspirino alla liberal democrazia occidentale, ma a tornare alle radici parsi e zoroastriane.

Capita che la Russia non abbia mai conosciuto la democrazia, essendo passata dal feudalesimo zarista, quello della anime morte di Gogol, al comunismo sovietico senza aver mai respirato nemmeno per un attimo la democrazia parlamentare così come la viviamo in Occidente, sia pure con tutti i suoi limiti. E capita che i russi non pensino minimamente alla democrazia di lor signori in borotalco.

In Russia, come in Turchia o in Ungheria, non c’è la democrazia, ma la “democratura, ossia una forma di democrazia-dittatura: democrazia parlamentare accompagnata da un’autocrazia, dove un autocrate comanda e mantiene un equilibrio tra vari potentati che ben poco hanno a che fare con il popolo.

L’esperienza dell’Afghanistan ha dimostrato ampiamente che quando gli americani se ne sono andati, dopo aver creato qualche limitata enclave pseudo occidentale, a comandare sono tornate le tribù.

In Libia non riusciamo a creare un equilibrio perché vogliamo introdurre la democrazia occidentale in un mondo tribale, dove gli equilibri non passano in un parlamento, ma nei legami intertribali.

La Cina ci sta dimostrando che il progresso non è necessariamente correlato alla libertà a alla democrazia.

Eppure, come il signore sul treno, le élite chiuse nei loro mondi borotalcati, continuano a raccontarsela, a cantarsela, a dire che il mondo vuole essere come loro, perché loro sono i portatori della vera civiltà, soprattutto di una civiltà con la puzza sotto il naso (motivo del borotalco).

Anche sulla questione delle forme di governo occidentali ci sarebbe da aprire una lunga riflessione, cominciando dai tempi dei greci, quando si discuteva se fosse migliore il sistema di governo di Sparta o quello di Atene.

Di tutto questo a loro signori importa poco, perché il loro problema non è quello di capire le dinamiche del mondo, ma di illudersi che il loro giardino sia il Paradiso al quale aspirano tutti, ovviamente con un limite di ingresso che riguarda la pecunia, la quale, notoriamente non olet.

Ridicoli? Si. Pericolosi? Anche, perché con il loro potere economico e finanziario tentano in continuazione di imbonire le masse e di sottomettere la scienza alla propaganda piegandola ai loro interessi (clima, green, ecc).

Non bisogna commettere l’errore di commiserarli nel vederli avvolti dal borotalco dell’inconsistenza esistenziale, perché è necessario conoscerli in tutte le loro manifestazioni per evitare che il loro borotalco ci soffochi.

a cura di Silvano Danesi

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