Fonte: Formiche.net È il caso, per esempio, dell’industria delle terre rare (REE), elementi essenziali per le tecnologie rinnovabili (EV e turbine
Fonte: Formiche.net
È il caso, per esempio, dell’industria delle terre rare (REE), elementi essenziali per le tecnologie rinnovabili (EV e turbine eoliche), per la microelettronica, per l’industria robotica e per alcuni sistemi d’armamento militari. Attualmente la Cina domina gran parte dell’estrazione (circa il 58%) dei concentrati di terre rare, seguita da Stati Uniti, Australia e Myanmar. È inoltre il Paese con più riserve, circa 44 milioni di tonnellate di REO (ossidi), ovvero il doppio di Vietnam, Russia e Brasile secondo i dati USGS. Tuttavia, gran parte di questi materiali vengono inviati in Cina per un ulteriore fase di lavorazione e raffinazione, molto costosa e inquinante. Qui, vengono separati gli ossidi di terre rare (89%) come neodimio, praseodimio (LREE) e disprosio, terbio (HREE) e in seguito raffinati (90% circa delle operazioni per ottenere metalli e leghe) per poter essere poi impiegati per la produzione del 92% dei magneti di terre rare (NdFeB) aggiungendo queste preziosi elementi ad una lega di ferro e boro, in un processo metallurgico molto complesso. Di recente, la Cina ha inserito le tecnologie per la fabbricazione di queste leghe in una lista di prodotti vietati per l’export.
Ed è qui che si inserisce l’annuncio di Neo Performance Materials. NEO è un’azienda canadese, quotata alla Toronto Stock Exchange, che produce e vende materiali compositi di terre rare, principalmente leghe e metalli e materiali magnetici con clienti in diversi settori (tra cui, i sistemi di comunicazione e satellitarli, l’elettronica di consumo e ICT, l’aerospazio e le le tecnologie pulite). Opera su tre continenti, con impianti produttivi, centri a supporto dei clienti e controllate in Giappone, Cina, Thailandia, Estonia, Singapore, Germania, Regno Unito, Canada, Usa e Corea del Sud. Sono tre, invece, i segmenti produttivi del suo business: Magnequench (circa 42% delle entrate), Chemicals and Oxides (36%), e Rare Metals (22%), tra cui tantalio, niobio, afnio, renio, indio e soprattutto gallio. Nel 2022 ha chiuso con circa 609 milioni di fatturato, con una crescita del 18.7% rispetto all’anno precedente, e una buona diversificazione del portfolio principalmente tra Europa, Cina e Stati Uniti (insieme, quasi due terzi del fatturato).
Nella giornata di martedì, la divisione canadese dell’azienda, Neo Magnequench, ha annunciato di aver iniziato la costruzione di un impianto di produzione di magneti di terre rare a Narva, in Estonia, il primo sito in Europa e probabilmente il primo passo per sviluppare un’offerta regionale, riducendo come detto la dipendenza dalla Cina. A novembre 2022, l’azienda aveva annunciato che nell’ottica di questo investimento avrebbe beneficiato di quasi 19 milioni di euro di aiuti dal governo dell’Estonia, tramite il Just Transition Fund e il benestare della Commissione europea.
L’annuncio consolida ulteriormente il profilo strategico dell’azienda, ad oggi l’unica al mondo che opera una doppia supply chain all’interno e all’esterno della Cina per la separazione di terre rare e la produzione di materiali avanzati. Neo, inoltre, è proprietaria dell’unico sito di separazione attivo in Europa, a Silment, poco più ad ovest dove sorgerà l’impianto a Narva. “I magneti di terre rare che verranno prodotti qui sono indispensabili per la crescita e l’innovazione in settori come la mobilità elettrica, l’energia eolica e la microelettronica” aveva commentato Ursula von der Leyen.
L’integrazione verticale – dalla miniera fino ai magneti – resta una delle poche alternative per le aziende abbastanza solide, come NEO, per rimanere e competere sul mercato di fronte allo strapotere commerciale delle rivali cinesi. Infatti, un altro importante step per isolare ulteriormente le forniture dalle turbolenze geopolitiche rimane quello di puntare ai giacimenti europei. In questa direzione, NEO sta pianificando di investire in un deposito in Groenlandia, a Safartoq, a 60 km dalla località portuale di Kangerlussuaq. Il deposito, per il quale Neo ha acquisito una licenza da Hudson Resources Inc nell’agosto del 2022, presenterebbe una buona ratio di neodimo e praseodimio (NdPr), due elementi essenziali per la fabbricazione dei magneti, oltre ad essere nelle vicinanze di una potenziale fonte di energia idroelettrica che potrebbe risultare fondamentale per ridurre l’impatto ambientale dell’estrazione.