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L’idrogeno blu è una soluzione all’inquinamento? Uno studio rivela che è peggio del metano e del carbone

L'idrogeno blu è spesso citato da Governi e addetti ai lavori come una soluzione alla decarbonizzazione, ma un nuovo studio di ricercatori universitari mostra che la sua impronta di CO2 potrebbe essere peggiore del metano e anche del carbone

L’idrogeno blu è una soluzione all’inquinamento? Uno studio rivela che è peggio del metano e del carbone

Tante case automobilistiche hanno investito pesantemente nell'elettrico, ma spesso si parla anche dell'idrogeno come possibile soluzione a lungo termi

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Tante case automobilistiche hanno investito pesantemente nell’elettrico, ma spesso si parla anche dell’idrogeno come possibile soluzione a lungo termine. Il prezioso gas viene visto, dai Governi in primis, come una alternativa utile al settore dell’energia in generale, e non solo legato alla mobilità.

Attualmente però quasi tutto l’idrogeno prodotto è quello cosiddetto grigio, ovvero che si ricava da un processo di steam reforming del metano, con emissione di anidride carbonica nell’atmosfera. Nel caso in cui queste emissioni vengano catturate e stoccate, allora si parla di idrogeno blu. Il gas così prodotto viene considerato dunque sostenibile, ma un nuovo studio, condotto dai ricercatori della Cornell University e da Stanford, suggerisce che l’impronta di carbonio dell’idrogeno blu potrebbe essere superiore del 60% rispetto al diesel usato per riscaldamento.

Una puntualizzazione allarmante, poiché questi cattivi risultati pongono l’idrogeno blu in cattiva luce, addirittura nei confronti del metano, e persino del carbone. Robert Howarth, professore di ecologia e biologia ambientale della Cornell University, non ha dubbi sull’esito della ricerca di cui è primo firmatario: “La nostra ricerca è la prima in una rivista peer-reviewed a definire la significativa intensità delle emissioni del ciclo di vita dell’idrogeno blu. Questo è un segnale di avvertimento per i governi che l’unico idrogeno “pulito” in cui dovrebbero investire fondi pubblici è quello davvero net zero, ovvero idrogeno verde ottenuto dall’energia eolica e solare“.

Come si vede dal grafico, pubblicato all’interno della ricerca, le emissioni equivalenti di CO2 dell’idrogeno blu sono appena inferiori a quelle dell’idrogeno grigio, e sono sensibilmente superiori rispetto all’uso di metano e carbone. Il paragone peggiore però è quello con il diesel ad uso caldaie. Questo dato, sempre spiegato dal grafico, è dovuto alla fuga, più o meno involontaria, di metano nell’ambiente durante i processi di conversione. L’idrogeno verde invece non presenta nessuno di questi problemi, poiché è prodotto per elettrolisi dall’acqua, utilizzando energia 100% rinnovabile. Durante il procedimento il gas di scarto è ossigeno.

Anche le conclusioni degli autori della ricerca sono chiare e nette: “Non c’è davvero alcun ruolo per l’idrogeno blu in un futuro senza carbonio. Suggeriamo che l’idrogeno blu sia meglio visto come una distrazione, qualcosa che potrebbe ritardare l’azione necessaria per decarbonizzare veramente l’economia energetica globale“.

Fonte: Quotidiano Nazionale

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