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De “Corsi e Ricorsi Storici ovvero della Mia Africa “

De “Corsi e Ricorsi Storici ovvero della Mia Africa “

Di Erwin Rommel sono pieni gli scaffali delle biblioteche circa le sue biografie. A noi italiani inflisse una sonora lezione nell' autunno del 1917 qu

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Di Erwin Rommel sono pieni gli scaffali delle biblioteche circa le sue biografie. A noi italiani inflisse una sonora lezione nell’ autunno del 1917 quando con i suoi dell’Alpen Korps sbaragliò le nostre unità a Caporetto. Nel 1° dopoguerra verso la fine degli anni ’30 fu comandante della Scuola Militare di Weaner Neastudt dove sviluppò le prime teorie sull’ utilizzo massivo dei carri armati, più o meno come stava facendo il Generale Patton negli Stati Uniti. Rommel non faceva parte della aristocrazia militare prussiana e come scriveva il Servizio Informazioni Alleato era in fin dei conti “solo” un buon Generale di Divisione. Aveva un pessimo carattere che lo portava ad offendere pubblicamente anche altri generali più alti in grado e rimasero epiche le risse verbali con il generale italiano Bastico. Purtuttavia era amatissimo dalle sue truppe perché era sempre con loro in prima linea. Ma cosa rese Rommel celebre? La risposta è l’Africa Korps ovvero la creazione, da Tobruk in avanti, di unità leggere motorizzate e meccanizzate da utilizzare nel deserto perché Rommel intuì che in Africa, come poi accadde, si sarebbe giocato una partita importante per le sorti della 2° Guerra Mondiale. Cosa si vuole scrivere. Si vuole scrivere che ai giorni nostri i russi da molto tempo usano unità “non convenzionali” come i Reparti Wagner che poi sono emanazioni militari del GRU e dell FSB per occupare, condizionare, gestire le realtà politiche, sociali ed economiche del Continente Africano che giusto per ricordarlo è tra i Continenti più ricchi di materie prime e risorse energetiche del mondo. A voler aggiungere le opere dei cinesi che stanno trasferendo migliaia e migliaia di loro connazionali in quelle aree spingendo e continuando a favorire l emigrazione delle popolazioni locali verso l‘ Europa. Si conclude. Impariamo dalla Storia perché poi le vicende si ripetono e solo volendo consultare e visionare una comune carta geografica, oggetto questo ignoto a molti tra cui anche ai novelli inviati UE nei Paesi del Golfo, e ci si renderà conto che l’Italia è la “prima linea ” verso l Africa e non si tratta solo di pensare a gestire i flussi migratori ma forse bisognerà cambiare ottica. In ogni caso i vari Istituti di geopolitica ed intelligence a tema composti da titolati di elevatissimo profilo forniranno conferenze e convegni dotti per poi capire, ad esempio, come mai noi abbiamo solo 3 battaglioni di Fanti del Mare noti come il “San Marco” quando forse ne dovremmo avere qualcosa in più #intelligence.

A cura di Savino di Scanno

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