L’energia oscura costituisce più del 70% dell’universo e rappresenta il vuoto cosmico. La scienza è oggi a conoscenza soltanto del 5% dei fenomeni spaziali, la restante parte è in fase di studio ed è materia ignota. È certo che l’universo sia un qualcosa in continua espansione e il telescopio spaziale Euclid progettato dall’ESA (Agenzia Spaziale Europea) nasce con l’intento di studiare materia oscura ed energia oscura.

Facciamo luce sull’energia oscura

Nel vuoto, che costituisce lo stato materiale dominato dall’energia oscura, sono presenti fluttuazioni che producono movimento di materia e antimateria. Il movimento diviene energia, che è quanto di più ignoto ci sia oggi. L’universo come lo conosciamo potrebbe essere stato generato dall’energia oscura che, imprimendo un’enorme accelerazione, avrebbe dato al vuoto una forma e dato vita al tutto. Ciò spiegherebbe perché l’universo è ancora costituito quasi interamente da energia oscura: è uno stato di vuoto che ha generato pianeti, stelle e galassie spontaneamente.

Per stabilire quanto di vero c’è nelle teorie pre-big bang l’umanità dovrà ancora progredire molto. Va inoltre esplorata la funzione dell’energia oscura come strumento di espansione universale e la materia oscura, della quale sappiamo solo abbia un’interazione con la materia conosciuta. Manca una misura di precisione che possa trasformare la scienza teorica in misurazioni e prove pratiche, la comunità scientifica internazionale si è posta come obiettivo proprio la ricerca e lo studio di cos’è l’energia oscura. Euclid nasce con l’intento di osservare l’oscuro e chiarire il suo ruolo nello spazio, nell’espansione delle galassie e nella composizione di esse.

Euclid alla ricerca dell’energia oscura

La materia oscura, decisamente sfuggente e vuota, ci ha dato finora solo prove indirette della sua esistenza. Non ne abbiamo mai testato la realtà e non sappiamo di cosa sia costituita e come interagisca con l’ambiente. Per la prima volta, dopo aver ipotizzato di doverla studiare direttamente dallo spazio, l’energia oscura sarà sotto esame del telescopio spaziale Euclid. Nessuno mai si era spinto tanto oltre nello studio del vuoto cosmico come ha fatto l’ESA inviando il satellite in orbita lo scorso 1° luglio a bordo del Falcon 9. In tre mesi la sonda diverrà operativa raggiungendo l’orbita di Lagrange L2 situato a 1,5 milioni di km dalla Terra. Fra sei anni è previsto il rientro.

Il modulo Euclid sarà dotato di due strumenti di misurazione: VIS e NISP, rispettivamente per scattare immagini di galassie lontane su ampie porzioni di cielo e per analizzare la distanza delle stesse attraverso la luce infrarossa trasmessa attraverso lunghezze d’onda. Gli spettri esamineranno anche la distribuzione e gli spostamenti delle galassie avvalorando la tesi secondo la quale l’energia oscura da vita all’espansione dello spazio che diventa sempre più veloce. I dati sensibili raccolti dal satellite saranno poi resi accessibili alla comunità scientifica globale anno per anno. La sonda europea Euclid effettuerà la mappatura accurata degli ultimi 10 miliardi di vita del cosmo.

L’universo nel 2029

Al rientro di Euclid la misura di precisione e sensibilità effettuata ci fornirà dati mai ipotizzati prima. Il telescopio spaziale, infatti, osserverà da molto “vicino” le galassie i loro movimenti e la distribuzione dell’energia oscura che costituisce l’universo. La mappatura 3D che ci fornirà il modulo dell’ESA, per un settimo sviluppato in Italia, rappresenterà quanto di più simile ad una mappa galattica abbiamo mai avuto a disposizione. I benefici degli studi riguarderanno, oltre l’espansione dello spazio oggi, anche un pezzo di storia del cosmo e come questo si è formato. Incredibile pensare che sarà possibile risalire a miliardi di anni fa e osservare più da vicino, ad esempio, la formazione di un pianeta o di una galassia. Avremo una comprensione assoluta sull’attività gravitazionale di interazione tra materia oscura e materia ordinaria e meno confusione sul concetto di vuoto.

Se vogliamo comprendere l’Universo in cui viviamo, dobbiamo scoprire la natura della materia oscura e dell’energia oscura e capire il ruolo che hanno avuto nel plasmare il cosmo. Per rispondere a queste domande fondamentali, Euclid fornirà la mappa più dettagliata del cielo extragalattico. Questa inestimabile ricchezza di dati permetterà alla comunità scientifica di indagare anche su molti altri aspetti dell’astronomia, per molti anni a venire” chiarisce Carole MundellDirettrice di Scienza dell’ESA.

Fonte: Buonenotizie.it