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Sogni sponsorizzati

Sebbene sembri incredibile, c'è chi sta provando a piazzare inserzioni pubblicitarie all'interno dei sogni delle persone: com'è possibile?

Sogni sponsorizzati

Potrebbe essere l'ultima frontiera della pubblicità: aziende e marchi più o meno famosi che riescono a infilarsi nei nostri sogni con prodotti e sloga

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Potrebbe essere l’ultima frontiera della pubblicità: aziende e marchi più o meno famosi che riescono a infilarsi nei nostri sogni con prodotti e slogan. Lo racconta al sito americano TheHustle la blogger Bobbi Gould, che lo scorso anno avrebbe partecipato insieme ad altri volontari a un esperimento su questi argomenti condotto da Coors, multinazionale della birra.

CONSIGLI PER GLI ACQUISTI. La blogger racconta di essere stata accolta in un grande open space alle porte di Los Angeles e, dopo aver indossato una serie di apparecchiature per il monitoraggio dell’attività cerebrale, sarebbe stata invitata ad accomodarsi in poltrona di fronte a uno schermo. Qui sarebbero passate immagini di prodotti Coors insieme a immagini rilassanti di paesaggi naturali, foreste e cascate. Bobbi e gli altri volontari sono stati invitati ad assecondare il sonno stimolato da immagini e suoni e ad addormentarsi nelle loro poltrone.

Bobbi afferma che nelle 8 ore seguenti i suoi sogni sono stati popolati di immagini Coors: ha sognato di trovarsi in aereo e brindare con bevande Coors insieme agli altri passeggeri, ma anche di saltellare su un pogo stick (il trampolo a molla che si usa per saltare) con una lattina di Coors in mano… Dopo la sessione di sogni, la blogger e gli altri volontari hanno partecipato a un gruppo di discussione per approfondire l’esperienza.

SI PUÒ FARE. Il tema non è del tutto nuovo. Lo scorso anno la stessa Coors, insieme a Xbox e Burger King, aveva partecipato a uno studio finalizzato a verificare la possibilità di “iniettare” pubblicità nei sogni delle persone. Non si tratta di fantascienza: tecnologie oggi alla portata di tutti permettono di identificare con precisione quando un individuo entra nella fase REM del sonno, ossia nei momenti in cui è possibile alterare i sogni utilizzando stimoli provenienti dall’esterno come suoni, luci, odori, dialoghi.

«Le persone sono particolarmente sensibili alle suggestioni quando dormono», ha spiega alla rivista Science Magazine Adam Haar, docente di scienze cognitive presso il MIT. Haar ha messo a punto uno speciale guanto che permette di tracciare il sonno di un individuo e di focalizzare i suoi sogni su temi specifici grazie a suggerimenti audio. Secondo quanto dichiarato dal ricercatore, subito dopo la pubblicazione dello studio, diverse aziende tra cui Microsoft e due grandi compagnie aeree lo avrebbero contattato chiedendogli consulenze specifiche sul tema.

Haar avrebbe collaborato allo sviluppo di alcune applicazioni relative al mondo dei videogiochi ma ha anche dichiarato che applicazioni commerciali del proprio lavoro potrebbero metterlo a disagio.

Fonte: Focus.it

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