HomeInternational Banking News

In Antartide esistono batteri resistenti agli antibiotici

Lo ha svelato una ricerca condotta da un’équipe di scienziati della University of Chile. La paura è che possano diffondersi in tutta la regione polare

In Antartide esistono batteri resistenti agli antibiotici

L’antibioticoresistenza, ossia il fenomeno in virtù del quale alcuni batteri riescono a sfuggire agli antibiotici, è ormai da tempo un’emergenza globa

Il Congo autorizza le trivellazioni nella foresta pluviale
Sostenibilità digitale, una ricerca premia i giovani italiani
Come cambierebbe il clima se tutti fossimo vegetariani?

L’antibioticoresistenza, ossia il fenomeno in virtù del quale alcuni batteri riescono a sfuggire agli antibiotici, è ormai da tempo un’emergenza globale, che comporta infezioni e degenze ospedaliere più lunghe e, nei casi peggiori, morti che si sarebbero potute evitare se i farmaci avessero fatto effetto: uno studio pubblicato sul Lancet a gennaio scorso aveva stimato in 1,27 milioni i decessi causati nel 2019 dall’antibioticoresistenza. Le novità che arrivano dalla scienza sono poco incoraggianti: un nuovo lavoro, recentemente pubblicato su Science of the Total Environment, condotto da un’équipe di scienziati della University of Chile, infatti, ha svelato la presenza di batteri con geni resistenti agli antibiotici in una regione dell’Antartide. La paura, adesso, è che possano diffondersi in tutto il continente, e poi anche altrove.

Per scoprirlo, i ricercatori cileni hanno raccolto diversi campioni di suolo a intervalli regolari di tempo, dal 2017 al 2019, analizzando il genoma dei batteri presenti. “Ci siamo chiesti – continua Marcoleta – se i cambiamenti climatici potessero avere un impatto sulle malattie infettive. E abbiamo scoperto che effettivamente è possibile che i geni collegati all’antibioticoresitenza potrebbero diffondersi altrove”. L’analisi ha mostrato, per esempio, che i batteri appartenenti al genere Pseudomonas, uno dei più diffusi nella penisola antartica, sono resistenti ai disinfettanti più comuni, come rame, cloro e ammonio quaternario. E quelli appartenenti a un altro genere, Polaromonas“hanno il potenziale di disattivare gli antibiotici beta-lattamici, essenziali per il trattamento di molte infezioni”. C’è da stare molto attenti.

Fonte: Wired.it

Commenti