Una città “smart” o meglio una “Smart city”. Non una città del futuro ma una città intelligente, a misura d’uomo, inclusiva, resiliente e sostenibile.
Una città “smart” o meglio una “Smart city”. Non una città del futuro ma una città intelligente, a misura d’uomo, inclusiva, resiliente e sostenibile. Il concetto di Smart city appare per la prima volta nel dibattito urbanistico negli Anni ‘90, ad esempio nel libro The Technopolis Phenomenon: Smart Cities, Fast Systems, Global Networks, con particolare attenzione agli aspetti legati all’hardware ovvero il capitale tecnologico, costituito da quelle infrastrutture fisiche necessarie a rendere un agglomerato urbano digitalmente connesso. Negli anni 2000 il focus si sposta sugli aspetti “sottili” della Smart city, legati al capitale umano.
Una responsabilità questa, anche del mondo delle tlc che di questa rivoluzione sono le protagoniste. E’ su questa base che Inwit, insieme alla Fondazione Ottimisti e Razionali, ha pensato di organizzare un vero e proprio Tour lungo la penisola, in 6 tappe.
L’obiettivo è raccontare, con il coinvolgimento delle istituzioni locali e del mondo accademico, le potenzialità del 5G e l’importanza dei territori per raggiungere gli obiettivi del Pnrr. Il tour ha già visto protagoniste le città di Napoli e Roma, con la partecipazione dei rispettivi sindaci. La prossima tappa sarà a Firenze, altra occasione per approfondire lo sviluppo tecnologico e digitale in un luogo di altissimo valore storico culturale.
Fonte: Formiche.net