Ormai ne siamo consapevoli. Le banche native digitali o le challenger banks (le banche ibride) stanno evolvendo verso il miglioramento dell’automazion
Ormai ne siamo consapevoli. Le banche native digitali o le challenger banks (le banche ibride) stanno evolvendo verso il miglioramento dell’automazione end-to-end, verso l’ampliamento della gamma di prodotti/servizi e verso un approccio omnicanale. E questo vale anche per le banche private, volenti o nolenti.
Step evolutivi
Quando parliamo di omnicanale rispetto al multicanale, infatti, la particolarità sta nel vero e proprio cambio di prospettiva. Si tratta di un cambiamento che ha visto il passaggio negli anni dalla strategia “single-channel”, tipica del sistema di vendita classico a quella “multi-channel” che prevede almeno 2 canali (fisico e online).
Il passaggio successivo è quello del cross-channel, che prevede più canali (ad esempio, con l’acquisto online ed il ritiro presso il punto di vendita fisico). Per giungere, infine, all’omni-channel, che dà la possibilità di utilizzare canali fisici e digitali a 360 gradi.
Se alla sfida posta alle banche tradizionali dai nuovi attori digitali, allora le banche tradizionali si trovano davvero messe con le spalle al muro e costrette a reagire a tali straordinarie pressioni. Per questo, siamo convinti che la reazione sarà certamente diversa tra banca e banca, e ciò dipenderà dalle diverse caratteristiche delle stesse in termini di:
- dimensioni;
- capitali disponibili per investimenti in nuove tecnologie;
- ruolo rivestito nella società;
- prontezza dei manager;
- capacità di cogliere le opportunità derivanti dai nuovi trend in atto;
- attenzione che la stessa banca ripone nei confronti dell’utenza e della sua soddisfazione.
Il ruolo della piattaforma
D’altra parte, anche tra le banche più tradizionali e più piccole si inizia a parlare di banca/piattaforma, ovvero di quella trasformazione dove bisogna offrire un modello di servizio ai clienti rispetto al quale ha poca importanza da chi proviene l’offerta. Il tratto fondamentale è che sia attrattivo e in linea con le richieste della clientela. Finalmente, dopo l’architettura aperta dei prodotti dei primi anni del XXI secolo, nel sistema bancario arriva l’architettura aperta dei servizi.
Per questo è importante comprendere e adattarsi al nuovo battleground digitale e ibrido del sistema bancario. In ogni caso, le esperienze nazionali e internazionali consentono di identificare 2 grandi tipologie di percorsi di digital transformation:
- procedere con la creazione di banche digitali parallele alle banche tradizionali;
- oppure optare per la digitalizzazione della banca stessa, retail o private che sia.
Nuovi equilibri
Una scelta non semplice perché, anche se il tessuto connettivo sembra essere a oggi il digitale, il fattore chiave è il cliente che rappresenta ormai una parte attiva del processo di erogazione del servizio/prodotto e che ne determina il successo.
In sintesi, il lavoro della banca si è complicato col passaggio da un’era a un’altra, ma questa è una sfida che è in grado di apportare non solo miglioramenti e una crescita di indiscutibile valore per il sistema bancario, ma anche per l’intera società produttiva in cui si colloca. E questa riflessione vale in maniera ancora più strategica per il segmento del private banking.
Fonte: Bluerating.com