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Droni che portano farmaci e sangue Aumenta il gradimento degli italiani

L’utilizzo di questi velivoli si sta rivelando prezioso, ad esempio nel raggiungere gli abitanti di alcune isole e superare altri problemi sanitari. Restano diversi problemi

Droni che portano farmaci e sangue Aumenta il gradimento degli italiani

Nove italiani su dieci ritengono utile un servizio di consegna di materiale medico (farmaci, dispositivi, organi, sangue) effettuato con l’utilizz

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Nove italiani su dieci ritengono utile un servizio di consegna di materiale medico (farmaci, dispositivi, organi, sangue) effettuato con l’utilizzo dei droni. É quanto emerge dall’ultima ricerca «Droni: tra Tradizione e Innovazione» dell’Osservatorio Droni della School of Management del Politecnico di Milano. Dalla stessa indagine risulta che il gradimento scende all’80 per cento se si parla di trasporto merci con droni per ridurre il traffico cittadino (43%) o migliorare i servizi offerti ai cittadini e ridurre i tempi di consegna (entrambi al 36%).

Accettazione sociale

«I nostri dati confermano come l’oggetto del trasporto influenzi in modo significativo l’accettazione sociale della tecnologia. La quota di coloro che affermano di ritenere utile un servizio di trasporto di materiale sanitario è di 11 punti percentuali superiore rispetto a quanti reputano utile un servizio di trasporto di beni di altra natura. La possibilità di salvare vite con trasporti più rapidi ed efficienti porta, infatti, i cittadini a reputare maggiormente importante un servizio di questo tipo» sottolinea Paola Olivares, direttore dell’Osservatorio Droni. E proprio l’accettazione sociale è stata da tempo individuata come una delle maggiori criticità di un servizio di trasporto con i droni, insieme alla carenza di un quadro normativo preciso e ai limiti tecnologici legati alla capacità di trasportare carichi pesanti. La survey ha inoltre evidenziato come ci sia ancor meno entusiasmo verso il trasporto di persone: solo il 57% della popolazione ne vede l’utilità. Il 34% degli intervistati afferma di essere più propenso a servirsi di un’automobile a guida autonoma rispetto a un drone senza pilota a bordo, che sarebbe la prima scelta solamente per il 7%. Un italiano su 4 reputa indifferente l’utilizzo dei due mezzi, mentre il restante 35% non si sente sicuro nell’utilizzo di nessuno dei due.

Merce «preziosa»

Insomma se da un lato è ancora presto per le ambulanze senza autista (ne esistono di prototipi) , la medicina «che viene dal cielo» sembra aver guadagnato punti. I droni possono già oggi trasportare medicinali, campioni biologici e altri materiali in ambito sanitario, riducendo i tempi necessari a trasferirli via terra, dove si deve fare sempre i conti con il traffico, e riuscendo a raggiungere con facilità e a costi ridotti luoghi non ben collegati. E non è un caso se il Piano Strategico Nazionale 2021-2030 per lo sviluppo della Mobilità aerea avanzata dell’Enac (Ente nazionale aviazione civile) individua nel trasporto di materiale biomedicale una delle quattro principali applicazioni sulle quali puntare.

Dove sono più diffusi

I casi applicativi censiti a livello mondiale dall’Osservatorio Droni sono 205 tra il 2019 e il 2021, di cui il 93% riguarda il trasporto di merci con droni e il restante 7% il trasporto di persone. La nazione che registra un numero maggiore sono gli Stati Uniti con 57 applicazioni, seguita dall’Italia che ne conta 21, l’Australia con 9 e la Cina con 8. Nel trasporto merci con droni soo 190 i casi a livello mondiale: 61 riguardano la consegna di materiale medico, 33 si occupano di cibo, 23 di pacchi postali, mentre solamente 4 riguardano carichi pesanti. Le principali tipologie di trasporto sono le consegne «last-mile»

(ultimo miglio) di piccoli pacchi a singoli clienti (36%), seguite dalle consegne presso strutture sanitarie (18%). Meno diffuso, il trasporto di carichi pesanti.

I problemi e le opportunità

Come scrive Bertalan Meskó, direttore del Medical Futurist Institute di Budapest, «c’è ancora una lunga lista di problemi da risolvere prima che i droni possano diventare parte della nostra vita». Questo è vero, ma la strada ormai è tracciata. In Italia, Enac finora ha autorizzato solo alcune sperimentazioni che hanno simulato il trasporto con droni di materiale sanitario biologico, in operazioni VLOS (Visual Line of Sight, volo a vista) e BVLOS (Beyond Visual of Sight, volo oltre la linea di vista). Tuttavia le richieste non mancano. A Venezia, l’Aulss 3 Serenissima ha lanciato un programma sperimentale per la consegna di farmaci ai pazienti cronici residenti nelle isole veneziane di Sant’Erasmo e delle Vignole, dove non sono presenti farmacie. Ridurre tempi e costi di traporto con l’utilizzo di droni nel trasferimento di organi e materiali biologici, è invece quanto si propone a Torino il progetto Indoor (usING Drones fOr Organ tRansplantation» promosso da Fondazione D.O.T (Donazione Organi e Trapianti), in collaborazione con Politecnico della Città della Salute e dell’Università. Nell’ambito del progetto europeo «Corus-Xuam», il Distretto tecnologico aerospaziale di Brindisi sperimenterà invece il trasporto urgente di vaccini con droni tra l’aeroporto di Grottaglie e l’ospedale di Manduria (Taranto).

Fonte: Corriere della Sera

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