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Dragaggio, tutti spingono l’Adsp verso gli ecodragaggi con tecnologia Fincantieri-Decomar

Dragaggio, tutti spingono l’Adsp verso gli ecodragaggi con tecnologia Fincantieri-Decomar

Un dragaggio condiviso e svolto con le migliori tecnologie possibili. E’ quello che si aspettano i muscolai spezzini e il mondo della pesca del Golfo,

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Un dragaggio condiviso e svolto con le migliori tecnologie possibili. E’ quello che si aspettano i muscolai spezzini e il mondo della pesca del Golfo, supportati anche dall’onorevole Lorenzo Viviani, da sempre in prima linea quando c’è da difendere il mondo ittico e tutto quello che ruota intorno.
La posizione è emersa chiaramente nel corso dell’ultima seduta della commissione Ambiente di Palazzo civico, presieduta da Patrizia Saccone, durante la quale sono stati ascoltati il presidente della Cooperativa mitilicoltori associati Paolo Varrella, il direttore Federico Pinza, la direttrice della Piscicoltura Porto Venere Sara Lavagna e, appunto, il deputato Viviani.

Il periodo di intervento per la prima tranche, quella che riguarda il canale di accesso di Ponente, nei pressi della diga, è stato confermato tra settembre e novembre. “Va meglio rispetto al 2015, quando il prodotto veniva dalla stagione invernale ed era suscettibile ai cambiamenti che si verificavano nell’acqua. La stagione tra l’autunno e l’inizio dell’inverno è il periodo migliore”, ha spiegato Pinza, stimolato dalle domande del commissario Guido Melley.
Varrella, dal canto suo, non ha nascosto una certa preoccupazione, memore della moria che colpì i vivai in concomitanza con le operazioni di dragaggio di 7 anni fa, ma anche un certo ottimismo rispetto al fatto che si possano introdurre tecniche innovativa e, con maggiori garanzie per l’ambiente e dunque per i muscolai stessi. “Abbiamo iniziato un percorso di confronto con l’Autorità di sistema portuale per evitare ogni possibile problema dal punto di vista materiale o di immagine – ha detto Varrella, confermando quanto dichiarato da Mario Sommariva nelle scorse settimane (qui) -. Siamo consci che esistono nuove tecnologie chiamate ecodragaggi, con sistemi di depurazione nuovi brevettati che consentono di non rilasciare materiale inquinante durante il dragaggio”.

Pinza, confermato il confronto costante con l’Adsp e la possibilità di spostare i vivai all’esterno della diga, ha illustrato come l’accordo con Via del Molo sia in fase di valutazione da parte dei soci della cooperativa, che intendono dare la loro approvazione in maniera unitaria.

Sara Lavagna, nonostante l’itticoltura sia stata colpita in maniera inferiore rispetto ai muscolai nel 2015, si è detta rincuorata dalle parole pronunciate in commissione dal presidente Sommariva: “Ha mostrato vicinanza alle realtà che potrebbero subire gli effetti del dragaggio. Messa da parte la preoccupazione, pensiamo si possa ottenere il miglior risultato usando la migliore tecnologia”.

Viviani ha esaltato l’importanza del settore, sottolineando come la molluschicoltura sia un esempio virtuoso di lotta al cambiamento climatico, grazie alla fissazione del carbonio che viene svolta dai mitili, per poi portare la sua testimonianza rispetto ai fatti del 2015, quando lavorava in mare. “All’epoca ricordo un mare nero: non sembrava nemmeno fango, ma proprio una marea scura. Segnalai la cosa più volte alle autorità, non ero ancora consigliere. Questa volta l’acquacoltura è stata subito messa tra le priorità. Per quanto riguarda le tecnologie di dragaggio innovative – ha proseguito l’onorevole della Lega – Fincantieri sta lavorando in quel di Ravenna con una tecnologia che sembra ottima promettendo di dare sabbia da ripascimento anche dai terreni più inquinati. Ma in ogni caso sarà importante il ruolo di tutti, anche del Consiglio comunale, nel vigilare che tutto venga fatto nel migliore dei modi”.

A spiegare qualcosa di più rispetto alla tanto decantata tecnica di dragaggio che è stata più volte citata ci ha pensato Varrella: “Stiamo parlando di una tecnologia elaborata da Fincantieri e Decomar. Ne deriva un sistema tecnologico di nuova generazione coperto da brevetti internazionali: la frazione inquinata aspirata dal fondo viene divisa da quella pulita a bordo di una nave officina dalla quale escono separatamente acqua pulita, sedimento inquinato e sedimento disidratato pulito. E’ una tecnologia che tutti stiamo attendendo inizi a lavorare a Ravenna per poter vedere come procede. Dalle specifiche dovrebbe consentire di trattare 1.500 metri cubi di materiale ogni 8 ore: non è tanto, ma nemmeno poco. Inoltre il tempo è questione relativa perché se subentrano problemi dopo il dragaggio non c’è risparmio di tempo che tenga…”.

Fonte: Cittadellaspezia.com

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