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Luce blu: perché fa male e cosa possiamo fare per proteggerci

Luce blu: perché fa male e cosa possiamo fare per proteggerci

Ogni giorno siamo esposti per molte ore alla luce blu, quella che arriva da smartphone, PC e tablet. Questa forma di radiazione luminosa, però, può av

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Ogni giorno siamo esposti per molte ore alla luce blu, quella che arriva da smartphone, PC e tablet. Questa forma di radiazione luminosa, però, può avere diversi effetti avversi sulla salute e danneggiare forma fisica, capacità visive e riposo notturno. Conoscerla meglio ci può aiutare a prevenire le sue conseguenze peggiori, anche senza rinunciare agli amati (e utilissimi!) device elettronici.

Cos’è la luce blu?

La luce blu è una radiazione compresa fra i 380 e i 500 nanometri che esiste anche in natura e a cui siamo esposti durante il giorno. Le quantità di luce blu naturale però sono molto minori di quelle che arrivano dagli schermi di smartphone, computer e tablet. Anche alcuni tipi di lampadine LED emettono molta luce di questo tipo.

Gli effetti della luce blu sul corpo

È incredibile immaginarlo, eppure una semplice luce può avere conseguenze molto marcate sull’organismo. Dalla vista affaticata ai picchi glicemici e fino all’insonnia, non manca neanche l’invecchiamento precoce della pelle. Approfondiamo.

Affaticamento della vista

La luce blu secondo gli oculisti è collegata direttamente alla CVS (Computer Vision Syndrome) quella forma di affaticamento visivo per cui la vista si può offuscare e sdoppiare, gli occhi si arrossano e prudono, si avvertono tensioni e dolori nella zona cervicale e mal di testa. Tutti sintomi che, anche se si risolvono spontaneamente, creano disagio e possono apparire già dopo 4/6 ore di uso prolungato dei device elettronici e in particolare nel lavoro al computer.

La luce blu, insomma, provoca i cosiddetti occhi stanchi: accade infatti che la pupilla, di fronte a una fonte luminosa, tende a restringersi, soprattutto se l’ambiente circostante è completamente al buio. Inoltre, quando si è concentrati sullo schermo, la superficie corneale diventa più secca, più vulnerabile agli attacchi esterni, perché le palpebre riducono la frequenza degli “ammiccamenti” e quindi la lubrificazione naturale degli occhi attraverso le lacrime.

Il danno da luce blu può essere anche più profondo perché l’esposizione prolungata, nel tempo, può arrivare a danneggiare l’epitelio pigmentato retinico e quindi causare problemi alla macula e alla retina, parti dell’occhio fondamentali per la visione.

Picchi glicemici

Secondo alcuni studi la luce blu fa ingrassare. Usare molto il computer, lo smartphone e il tablet quindi può diventare un’insidia nascosta per la nostra linea. Questo accade perché la luce blu interferisce con i ritmi circadiani del corpo e quindi con i meccanismi che regolano fame e sazietà e ci rendono gufo o allodola, cioè nottambuli che tirano tardi oppure tipi mattinieri, che non fanno fatica a svegliarsi presto e sono lucidi fin dalle prime ore del giorno.

In particolare uno studio della Northwestern University dell’Illinois ha evidenziato che la luce blu artificiale influenza i livelli dello zucchero nel sangue e può favorire i dannosi picchi glicemici. Risultato? Più fame, soprattutto dopo cena, proprio nel momento in cui il metabolismo rallenta e in cui è più facile prendere chili.

Invecchiamento precoce

La luce blu è coinvolta nei meccanismi dell’invecchiamento precoce della pelle. Spesso pensiamo che solo la luce solare invecchi e per questo ci proteggiamo con i filtri solari al mare e in città. E invece anche stare molto al PC o usare per diverse ore lo smartphone (controllare mail e notifiche può spingerci a guardare lo schermo decine di volte al giorno) può favorire la comparsa di rughe, segni e macchie sul viso.

La luce blu, infatti, aumenta lo stress ossidativo da radicali liberi, maggior causa di invecchiamento, e indebolisce le difese naturali della pelle. La cute, se l’esposizione alla luce blu è massiccia e prolungata, può diventare secca e meno tonica perché nel corpo si ha minore produzione di collagene, la sostanza che dà elasticità ai tessuti.

Insonnia

Sempre per una questione di ritmi circadiani l’abitudine di guardare a lungo lo smartphone di sera, magari sul divano, perdendosi fra chat e social, è accusata di favorire l’insonnia. La luce blu, secondo gli esperti, riduce la produzione di melatonina, l’ormone prodotto dalla ghiandola pineale che regola il ciclo del sonno e induce l’addormentamento.

Come prevenire i danni da luce blu

Ci sono diversi modi per prevenire i danni da luce blu agli occhi. Chi lavora molto al computer deve effettuare regolari controlli dall’oculista anche per accertare eventuali disequilibri del film lacrimale e possibili problemi a retina e macula. Quando si sta davanti al computer è bene fare pause frequenti per evitare affaticamento e secchezza oculare. Basta applicare la regola, suggerita dagli oculisti, del 20-20-20: staccare gli occhi dallo schermo ogni 20 minuti guardando per almeno 20 secondi qualcosa che di trova alla distanza di 20 metri. Una novità è poi rappresentata da speciali occhiali.

Gli occhiali anti luce-blu

Gli occhiali per il computer che usiamo ogni giorno possono essere resi più riposanti per la vista con uno specifico trattamento anti luce blu. Questo si può applicare sia sulle lente neutre, non graduate, quelle che si usano se non si hanno difetti visivi, sia sulle lenti graduate degli occhiali correttivi. Le lenti con filtro anti luce blu devono essere di buona qualità e per personalizzarle e utilizzarle al meglio bisogna sempre chiedere il consiglio di oculista e optometrista: no alle autoprescrizioni.

Uso limitato dei device elettronici

Per evitare effetti sulla qualità e regolarità del sonno e sul peso corporeo il consiglio più efficace è semplice: spegnere i device elettronici alla sera o limitarne moltissimo l’uso. Se si guarda un film alla tv o sul PC, meglio quindi rinunciare al “giro” sui social prima di andare a dormire. Niente lampadine LED a luce fredda che amplificano l’effetto disturbante della luce blu. Bisogna preferire quelle a luce calda e usare, se è possibile, una lampada regolabile per ridurre l’intensità della luce a piacere e creare un ambiente più confortevole e rilassante nelle ore serali, sia in camera da letto che nella zona living.

Creme e alimentazione

Ma come fare per impostare una strategia contro l’invecchiamento da luce blu? Si possono usare creme anti-age con ingredienti naturali come la vitamina C e seguire un’alimentazione antinfiammatoria, ricca di cibi protettivi per la pelle, frutta e verdura per prime. Il consiglio, infine, è di aumentare l’idratazione, ricordandosi di bere più acqua soprattutto quando si lavora al computer.

Fonte: Wisesociety.it

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